domenica 17 agosto 2014

Violenza genera solo violenza e non risolve il problema


Questi primi 14 anni del terzo millennio hanno dimostrato ampiamente quanto la società capitalista, alla quale si è dato vita negli ultimi due secoli del secondo millennio, costituisca un vero e proprio fallimento. La maggioranza della popolazione mondiale vive nella miseria, nella povertà e nella più completa indigenza: circa 800 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza e circa 3 milioni di bambini muoiono per fame ogni anno. Coloro che non muoiono per fame poi devono fare i conti con le guerre sparse in varie parti del mondo e soprattutto in quelle zone ricche di risorse naturali ma povere per le condizioni di vita. E' questo l'assurdo della società industriale e post industriale è riuscita a realizzare: i territori che hanno le maggiori riserve in termini di risorse naturali sono gli stessi territori nei quali le condizioni di vita sono al limite della sopravvivenza. Il capitalismo si fonda proprio su questo principio: sfruttare le risorse disponibili per arricchirsi a discapito di chi possiede queste risorse ma non ha né le capacità né le possibilità per utilizzarle. La ricchezza di pochi che produce la povertà di molti. E' questa aberrazione che in fondo ha dato vita al terrorismo: il povero e lo sfruttato che si ribella in maniera violenta contro il capitalismo e contro lo sfruttamento. Purtroppo questa ribellione si è tradotta in azioni altrettanto sbagliate perché ha usato e usa alla fine la stessa strategia del capitalismo seguendo strade diverse: il capitalismo affama gente inerme e popolazione comune facendola vivere in condizioni disumane tali da provocare anche la morte; il terrorista porta avanti la stessa azione in maniera cruenta uccidendo con azioni violente sempre esseri umani che non hanno alcuna responsabilità. Non saprei quale delle due strategie sia la peggiore. Con l'attentato alle torri gemelle del 2001 poi anche il mondo occidentale ha cambiato rotta scegliendo la strada della guerra per combattere il terrorismo e cogliendo l'occasione per invadere Afghanistan ed Iraq al fine di abbattere due regimi sanguinari collusi con il terrorismo stesso. Una strategia scellerata, come ormai ampiamente dimostrato, che ha avuto due consequenze disastrose: spostare le azioni terroristiche all'interno stesso degli stati dove il terrorismo è nato e adeguarsi alla strategia del terrorista, uccidere cioé la popolazione civile. Si è quindi instaurata una spirale di violenza senza precedenti dalla quale sarà difficile uscire: il terrorista uccide uomini, donne e bambini, l'occidente bombarda città e insediamenti civili finendo per causare ugualmente la morte di uomini, donne e bambini. Chi finalmente si renderà conto che non è questa la strada ? Ma soprattutto il mondo occidentale si prenderà la briga di eliminare le cause che hanno portato a questa situazione ? Si perché si potrà usare la forza e la violenza per cambiare la situazione, si potrà anche arrivare ad un confronto o ad un dialogo fra le due parti e giungere ad un compromesso, ma se le cause non saranno eliminate, la società capitalista e lo sfruttamento del più debole per arricchire il più forte, prima o poi si ricadrà inevitabilmente nella violenza. Di certo chiunque giustifichi, da una parte o dell'altra, l'uso della forza e delle armi per far valere le ragioni di una parte o dell'altra, non contribuirà mai alla soluzione del problema, ammesso poi che l'essere umano sia in grado di trovare una soluzione.

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