giovedì 7 agosto 2014

Il gioco delle parti


Uno dei problemi della politica italiana che disorienta spesso l'elettore sta nel fatto che molto spesso, se non quasi sempre, formazioni politiche di segno opposto o presunto tale finiscono per dire le stesse cose nel momento in cui si scambiano le parti fra maggioranza ed opposizione. Era il 2011, non più di tre anni fa quindi, e la crisi economica stava invadendo il paese con i suoi effetti drammatici: imprese che chiudevano, consumi che crollavano, disoccupazione che saliva, famiglie che non arrivavano alla fine del mese. In questo quadro desolante il governo ed il presidente dell consiglio erano strenuamente impegnati non a cercare di arginare la crisi, impresa certamente molto difficile, ma ad occuparsi di qualche leggina ad personam per arginare la magistratura e soprattutto a raccontare fandonie al paese. Le storielle sulla crisi che era sostanzialmente psicologica e sui ristornati pieni giravano quotidianamente facendo imbestialire l'opposizione ed in particolare il Partito Democratico. Poi è accaduto quello che è accaduto ed oggi siamo, dal punto di vista politico nella situazione opposta, il Partito Democratico è partito di maggioranza con Matteo Renzi, segretario del Pd, presidente del consiglio e Forza Italia di Silvio Berlusconi all'opposizione. Quello che non è cambiata è la situazione economica anzi per certi versi si è aggravata dopo qualche mese di finta ripresa. La recessione è tornata frantumando le "ottimistiche" stime del governo in merito al Pil del 2014 e probabilmente anche per il 2015, disoccupazione sempre ai massimi livelli oltre la media europea per non parlare poi di quella giovanile, e spread che torna a salire. A questo panorama desolante come risponde il governo ? In prima battuta occupandosi di tutt'altro, certo non sono leggi ad personam come quelle di Berlusconi, ma sono problemi secondari come la riforma del senato o la legge elettorale, poi invitando gli italiani a spendere gli 80 euro mensili elargiti da Renzi in occasione delle elezioni europee come se fossero sufficienti 80 euro (lordi) a pagare i nuovi balzelli sulla prima casa pensati dal governo e che supereranno la tanto vituperata Imu. Poi il presidente del consiglio non dice che i ristoranti sono pieni ma ... parole si Matteo "Garamtisco la crescita con 5 riforme" ... (quelle annunciate a febbraio e che per giugno dovevano essere belle e che fatte). Dall'altra parte i "gufi" (sempre secondo il Matteo pensiero) fra i quali anche quelli di Forza Italia ex forza di maggioranza, chiedono a gran voce interventi sull'economia e sul lavoro che potrebbero in qualche modo aiutare a superare la crisi. Ecco questo gioco delle parti rappresenta uno dei maggiori problemi che rende il nostro paese, qualunque sia la forza di governo, poco credibile ... e la credibilità è probabilmente un altro fattore che può favorire e contrastare la crisi.

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