giovedì 21 agosto 2014

Il comico e la spalla


Nei varietà degli anni 50-60 c'era sempre il momento del comico che aveva il compito di far ridere lo spettatore e per svolgere al meglio questo compito aveva al suo fianco la spalla, un altro attore che aveva il compito con le sue battute di preparare il terreno all'ironia del comico ed alle sue gags. Totò aveva sempre una spalla al suo fianco nei memorabili film che lo hanno reso famoso e le sue scenette rimangono sempre esilaranti. Questa modalità di fare spettacolo si è trasferita anche nel modo di fare politica dei nuovi rampolli del panorama italiano. Dopo venti anni di berlusconismo si pensava di aver visto il peggio del peggio ma come dice il proverbio il peggio non è mai morto ed ora oltre al peggio (quarta ripetizione ma necessaria) assistiamo anche alle comiche o presunte tali. D'altra parte con le discesa in campo, anche se in panchina, di un comico non c'era da aspettarsi di meglio. Certo prima del febbraio 2013 (mese ed anno delle ultime elezioni politiche che potrebbero anche essere le ultime) in molti avevano sperato che il comico ed il suo movimento a 5 stelle rappresentassero un momento di svolta nella politica italiana, di cambiamento e soprattutto di coerenza, ma il sogno è durato poche settimane. Il Movimento 5 stelle a rianimato Berlusconi e poi ci ha pensato Renzi a farlo uscire definitivamente dalla terapia intensiva e addirittura a farlo uscire dall'ospedale. Oggi altro atto della comica nella quale le parti si sono invertite ... i grillini fanno la spalla e Renzi il comico. Qualche giorno fa un grillino parlamentare, tale Di Battista, disquisiva sulla opportunità di interloquire con i terroristi dell'Isa arrivando a giustificare i loro atti terroristici contro civili donne e bambini che siano. Una posizione discutibile ma comunque una posizione. Ora da chi è disposto a trattare con terroristi sanguinari ci si aspetta che sia disposto a trattare o confrontarsi con chiunque. Ecco invece che oggi i grillini si rifiutano di andare a parlare col governo sulla riforma della giustizia ed assumono il ruolo di spalla per il presidente del consiglio che non aspettava altro e subito twitta anche se sotto dettatura: "Il movimento 5 stelle disposto a trattare con i terroristi ma non con il governo". Non fa una piega anche se un presidente del consiglio che si abbassa a certe battute rende proprio l'idea dello stato del paese e della politica italiana. Intendiamoci che i grillini si rifiutino di parlare di giustizia con un governo che predispone la riforma con un pregiudicato come Silvio Berlusconi che in venti anni ha fatto di tutto per imbavagliare i magistrati a pro suo, sarebbe più che giusto, ma dopo le affermazioni di Di Battista come criticare la battuta di Renzi ? Peccato che si stia parlando di politica e del futuro del paese altrimenti sarebbe un ottimo spettacolo di varietà.

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