martedì 4 febbraio 2014

Renzi completa l'opera di Veltroni e affossa il Pd


I primi risultati della nascita del Partito Democratico furono la caduta del governo Prodi prima e il successo del condannato e del centro destra alle elezioni del 2008 dopo. Un successo consegnato su un piatto d'argento da Veltroni al caimano con la folle scelta di mandare allo sbaraglio il Pd da solo e mettendo all'angolo tutta la sinistra. Fu una scelta che, oltre a riportare al governo il condannato di Arcore, eliminò dal parlamento tutte le formazioni della sinistra radicale lasciando una buona parte del paese senza rappresentanti all'interno delle istituzioni. Quello fu anche il risultato di una legge elettorale ritenuta poi incostituzionale. Nel Partito Democratico quella lezione non è stata di alcun aiuto ed oggi il nuovo rampante segretario, Matteo Renzi, ripercorre quella strada scellerata. Si accorda con il condannato per una nuova legge elettorale che poco ha di diverso dalla percedente ed anzi per certi versi è anche peggiore del porcellum e come primo risultato fornisce al centro destra, che sembrava frammentato e diviso, un ottimo motivo per ricompattarsi. Casini, Alfano, Meloni e tutti coloro che in qualche modo si erano staccati dal Pdl e dal suo padrone, ecco che prontamente si riuniscono per dare vita ad una coalizione che probabilmente stritolerà il Pd. La storia dovrebbe insegnare ammesso che si voglia imparare. Il Parito Democratico ha dalla sua parte un timido Vendola che sembra avere dei forti dolori di pancia a mantenere questa alleanza e Renzi non fa niente nè per tentare di rafforzarla nè per dare vita ad una vera e propria alleanza a sinistra che possa sconfiggere una volta per tutte il centro destra. D'altra parte aspettarsi una mossa del genere dal sindaco di Firenze, il primo fan del condannato, è pura utopia ma questo significa scrivere una sconfitta inevitabile per l'ennesima volta e buttare al vento la più ghiotta occasione per battere il centro destra. Svanita in poche settimane la speranza del cambiamento che il Movimento 5 stelle avrebbe potuto avviare, il Partito Democratico invece di cercare il dialogo verso sinistra, l'unica strada percorribile per davvero tentare di risollevare il paese, preferisce rimanere isolato pur proponendo una nuova legge elettorale che, senza solide alleanze, molto probabilmente sarà la sua tomba. Matteo più bravo di Veltroni: ha già segnato il destino di questo fallimentare partito.

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