domenica 23 febbraio 2014

Napolitano su ... Partito Democratico giù


In questi mesi il Presidente della Repubblica è stato attaccato su tutti i fronti per il suo comportamento e per la sua azione, secondo alcuni, fuori dai dettami della Costituzione. Benché Napolitano abbia agito spesso da protagonista personalmente non credo che sia mai andato oltre i suoi poteri ed il suo protagonismo ha assunto toni più forti del dovuto anche in virtù di una debolezza della politica e del parlamento. In molti poi dimenticano che la nostra è una repubblica parlamentare, che il popolo non vota per la composizione del governo nè per il presidente del consiglio, ma solo ed esclusivamente per determinare la composizione del parlamento che è l'unico sovrano nella nostra democrazia. Il Presidente della Repubblica ha il dovere prima di sciogliere il parlamento di sondare e trovare qualsiasi soluzione che consenta la prosecuzione della legislatura ed i fatti di questi anni dimostrano ampiamente che nessuno ha mai avuto reali intenzioni di andare al voto, anche coloro che, per il ruolo che ricoprono in determinate situazioni, lo invocano a gran voce. D'altra parte i fatti dal 2006 in poi dimostrano, a mio avviso, che la maggiore responsabilità della situazione attuale è esclusivamente dei partiti ed in primis del Partito Democratico. Quando si insediò il governo Prodi, il compito da portare a termine era semplice e di breve durata a causa della maggioranza risicata soprattutto al Senato: fare una legge sul conflitto di interessi, cancellare qualche legge porcata del governo Berlusconi, e cambiare la legge elettorale. Piuttosto che fare queste semplici cose, si preferì sprecare energie per dare vita al carrozzone del Partito Democratico dove fu caricato di tutto ad esclusione della sinistra radicale. Il primo risultato di quella operazione fu la caduta del governo Prodi ed in quel caso Giorgio Napolitano sciolse le camere perchè non vi era più alcuna maggioranza ed il Pd, tracotante e incosapevole, era favorevole alle elezioni pensando di sconfiggere da solo il centro destra. Errore fatale perchè abbandonando al proprio destino tutta la sinistra, causò una delle più straordinarie maggioranza al condannato. Il terzo governo Berlusconi fu un disastro su tutta la linea e fu solo grazie a Giorgio Napolitano, che contrastò con ogni mezzo le innumerevoli leggi ad personam sulla giustizia, se i risultati non furono ancora più disastrosi. Quando il condannato si dimise perché tutta l'europa finanziaria ed economica gli si era rivoltata contro per la sua manifesta incapacità a governare (incapacità che solo gli italiani ed in particolare i suoi elettori non vedevano e non vedono tutt'ora), il Partito Democratico non volle andare alle elezioni per paura di prendere un'altra batosta, ma le avrebbe vinte a mani basse, ma soprattutto perchè non aveva intenzione di fare il lavoro sporco necessario per risollevare il paese. Pd e Pdl furono in sintonia per un governo Monti e il Presidente della Repubblica non potè fare altro che rimandare lo scioglimento delle camere. Se lo avesse fatto in presenza di una maggioranza come quella di Pd-Pdl allora si che si sarebbe gridato al colpo di stato. Quando poi il condannato ha valutato che la situazione politica ed elettorale stava voltando a suo favore ecco che a sua volta stacca la spina a Monti e si va alle elezioni con due mesi di anticipo. Il risultato che ne esce è una suddivisione del parlamento in tre parti con una leggera prevalenza del Partito Democratico. Bersani sceglie l'unica strada possibile e coerente con la sua campagna elettorale: un governo con il M5S per mettere alla porta finalmente il Pdl. Ma si scontra con l'intransigenza di Grillo e dei suoi burattini che tradiscono le aspettative di coloro che li avevano votati. Bersani non aveva i numeri necessari e non lo manda in parlamento al macello, non se lo meritava proprio e poi c'era il problema della fine del suo mandato. Ecco se di un piccolo errore di Giorgio si può parlare è quello di avere accettato di essere rieletto, ma se non lo avesse fatto come sarebbe finita ? Questo nessuno lo può dire con certezza, quindi accetta la rielezione e fa la voce grossa in parlamento, a pieno titolo, dopodichè nascono le larghe intese non volute da lui ma dal Pdl ed il partito democratico si adegua. Ancora una volta non avrebbe potuto sciogliere le camere anche perchè con il procellum non sarebbe cambiato niente. Ed arriviamo ai nostri giorni con la pugnalata di Renzi che comunque ancora una volta ha una maggioranza in parlamento considerato che viene appoggiato sia dal Pd che da NCD e quindi ancora una volta non si può andare alle elezioni. Insomma Giorgio Napolitano è stato in questi anni il mero esecutore delle reali intenzioni dei partiti e del parlamento o almeno della maggioranza del parlamento: evitare le elezioni che nessuno vuole nemmeno Grillo che rischia di vincerle davvero e dopo sono cavoli amari per lui e per gli introiti del suo blog.

Nessun commento: