domenica 2 febbraio 2014

La folle strategia del comico travestito da politico


In principio fu il condannato. Scese in politica per amore del suo paese e per difendere la democrazia e la libertà, ma si dimenticò di concludere la frase dicendo che la libertà da difendere era la sua. Oggi dopo venti anni il suo gioco è stato scoperto sebbene in molti ancora credono alla sincerità di quella affermazioni e non sono state sufficienti leggi ad personam, tentativi di desautorare la giustizia, tre governi fallimentari per il paese. Tutto inutile per alcuni il condannato è ancora l'ultimo baluardo contro la sinistra, il comunismo e garante della libertà. Poi ci fu Renzi ed il suo Pd. Anche lui scende in campo per fare quelle riforme che nessuno è stato in grado di fare in questi anni ed anche lui è mosso da nobili intenti, quelli di cambiare il paese. Il suo gioco però è stato scoperto quasi subito grazie all'accordo messo in campo proprio con il condannato responsabile dello sfascio della democrazia e della istituzioni. Renzi è mosso da altri intenti riconducibili all'ambizione personale da una parte e dall'intenzione di rimuovere i piccoli partiti che sono d'impiccio per raggiungere i suoi obiettivi. In sostanza anche lui certamente non ha alcuna intenzione di ristabilire quella democrazia ormai stracciata da venti di anni di governi di centro destra ed una pesudo sinistra incapace di fare politica. Ed infine arrivò lui, l'antipolitico e il profeta del cambiamento: Grillo il comico. Dopo mesi di proclami, di buone intenzioni, anche il suo sporco gioco è venuto alla luce. Certo le avvisaglie si sono sempre avute in quanto non si è mai ascoltato un discorso del comico, non si è mai letto un post del suo famigerato blog, che non contenessero ogni cinque parole una volgarità, un'offesa, un'affermazione di bassa lega. Giocando fra la comicità e la volgarità il comico ha scatenato frange trasversali da destra a sinistra facendo leva sulla mancanza di cultura e sull'ignoranza intesa come ignorare. Sembrava il profeta sceso in terra per davvero mettere fuori gioco politicanti corrotti e incapaci di governare un paese sempre più allo sbando. Una volta ottenuto il successo elettorale però anche il gioco del comico è venuto subito alla luce. Si è rifiutato di utilizzare i parlamentari per avviare quel cambiamento tante volte sbandierato e promesso per continuare nella sua strategia: offese e volgarità a ruota libera. Perchè si sono chiesti molti di quelli elettori che hanno dato fiducia al M5S più per protesta che per convincimento. L'ultimo episodio di queste ore è stato una prova di quanto alcuni giornalisti, la Gabbanelli in testa, hanno scoperto da qualche tempo. Il gioco è semplice. Si lanciano post da bar dello sport sul politico o il giornalista di turno che ha osato mettersi di traverso ai grillini. I grillini si scatenano rivelando la propria natura, almeno per la stragrande maggioranza, di stampo squadristico e cliccano a ripetizione sul post commentando in maniera sconcia e irripetibile. Il blog ormai pieno zeppo di pubblicità, incassa ad ogni click fino ad arrivare ad un fatturato presunto (il duo Grillo-Casaleggio sostenitori della trasparenza in rete si guardano bene da diffondere dati su questo argomento) di oltre 10 milioni di euro. Ed il gioco è fatto. Si risponde a chi critica Grillo ed il Movimento non sul piano della dialettica, del confronto o del dibattito ma solo sul piano dell'offesa, dell'ingiuria senza alcun contenuto che possa essere dibattutto fino ad arrivare, come nel caso di Angius, a bruciare i libri del malcapitato di turno. Metodi già usati in passato ma forse questa gente o non conosce la storia o non possano che essere definiti fascisti. Questa è l'aria che tira .... e non si vede alcuna luce in fondo al tunnel che si è imboccato da venti anni a questa parte.

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