giovedì 25 aprile 2013

PD .... iniziato male e finito peggio


La parabola del Partito Democratico o meglio la disfatta più che parabola è stata continua dal momento in cui è nato con la quasi immediata caduta del governo Prodi e la successiva consegna per la terza volta del paese in mano al centro destra ed a Berlusconi. Certo non era difficile prevedere la serie infinita di insuccessi di questo partito che non ha mai avuto un'anima propria, una linea politica ben definita e che non ha mai saputo svolgere nè quel ruolo di grande partito di opposizione come era nella tradizione del suo antenato il Partito Comunista Italiano nè tanto meno il ruolo di partito di maggioranza. Oltre a non avere una linea politica netta e trasparente un altro problema che non ha fatto decollare il Pd sta nella mancanza di un leader carismatico, una personaggio che oltre ad avere doto di comunicatore avesse anche una forte intelligenza politica per contrastare un personaggio come Berlusconi. E' probabile che la mancanza di un leader dipenda anche dalle modalità attraverso le quali il partito ha deciso di scegliere il proprio segretario e cioè attraverso le primarie. Ormai nel Pd si fanno le primarie per qualsiasi cosa ma questo strumento mutuato da una nazione come gli Stati Uniti alla fine può essere un'arma a doppio taglio in quanto gli italiani non sono gli americani. Il rischio è che alla primarie chi vota scelga non tanto il candidato più carismatico o più qualificato per ricoprire un determinato ruolo ma magari il più accattivante ed il più simpatico. Fatto sta che fin dalla sua nascita il partito democratico ha fatto fuori tre segretari e tutti e tre hanno fallito il loro compito. Ma la fine di questo partito rischia di essere peggiore della sua nascita. Quello che è accaduto nei tre giorni della elezione del presidente della repubblica ha dell'incredibile. Un partito che sceglie l'elezione della più alta carica dello Stato per le proprie vendette interne tanto da arrivare ad un fatto senza precedenti come la rielezione di Giorgio Napoletano, primo presidente ha essere confermato per un secondo mandato. Prima il Pd ha fatto saltare due candidati scelti della direzione poi ha ignorato un candidato votato dal M5S e che è da sempre un personaggio di sinistra e di alto profilo, ma non contento di questo disastro oggi si è arrivati alla designazione di Enrico Letta per la formazione di un governo insieme a Berlusconi. Con questa ultima mossa oltre a tradire i propri elettori che in campagna elettorale si erano sentiti ripetere come un mantra mai un governo con il Pdl, sono state vanificate quelle famose primarie di fine novembre che avevano visto prevalere Bersani su Renzi. Quei quasi 4 milioni di persone che hanno anche versato due euro pr votare il candidato premier, sono state ignorate a dimostrazione di quanto inutili siano state quelle votazioni presentate come un alto momento di democrazia. Una specie di inciucio nell'inciucio ed ora aspettiamo di vedere la composizione di questo governo Pd-Pdl per capire che razza di mostro sarà partorito.

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