sabato 27 aprile 2013

27 Aprile 1937: muore Antonio Gramsci - 27 Aprile 2013: muore la democrazia


Ormai 76 anni fa moriva Antonio Gramsci fondatore del PCI, il più grande partito comunista dell'europa occidenate, oggi il bisnipote di quel partito, il Partito Democratico, uccide la democrazia nel nosto. Un'uccisione assistita con l'aiuto e la valida collaborazione di quel movimento che avrebbe dovuto costituire l'inizio del cambiamento e del rinnovamento politico, il Movimento 5 Stelle. Insieme hanno tradito il voto di circa 17 milioni di elettori, i due terzi dei votanti alle ultime elezioni politiche, che mai avrebbero pensato che il loro voto sarebbe servito per riportare al governo quel partito, il Pdl, autore del disastro Italia degli ultimi 20 anni e degli cinque in particolare. In campagna elettorale il Partito Democratico ha sempre urlato ai quattro venti mai al governo con il Pdl, lo stesso segretario non più tardi di qualche settimana fa ironizzava sul fatto che non avrebbe mai potuto presiedere un governo con dentro ministri di Berlusconi. Il Movimento 5 Stelle o meglio Grillo perchè è l'unico che può parlare in quella specie di sette, sono mesi che urla il cambiamento, che avrebbe aperto il parlamento con un apriscatole, che avrebbe mandato tutti a casa. Fatto sta che due terzi degli elettori hanno dato fiducia a questi due partiti confidando in un reale cambiamento o quanto meno nel mettere in un angolo Berlusconi ed i suoi. Subito dopo le elezioni Bersani ha quasi pregato in ginocchio i parlamentari del 5 stelle per la formazione di un governo Pd-M5S, sottoponendosi anche all gogna mediatica e vergognosa della doretta streaming durante l'incontro con la delegazione grillina guidata dalla strana coppa Crimi-Lombardi. Uno spettacolo indecoroso dove due presuntuosi e tronfi della loro superbia, guidati via rete dal grillo parlante, hanno trattato in maniera vergognosa un uomo politico come Bersani. Non c'è stato niente da fare. Poi c'è stata la vicenda dell'elezione del capo dello stato, dove il Partito Democratico si è praticamente autodistrutto, e Grillo ha usato il ricatto per ottenere l'appoggio di coloro che aveva mandato a quel paese senza mezzi termini pochi giorni prima, per eleggere il candidato del 5 stelle, Rodotà. Con tutto il rispetto per Rodotà, che sicuramente sarebbe stato un degno successore di Giorgio Napolitano, la formazione di un governo non si baratta con nessun ricatto, senza pensare poi che Rodotà anche per Grillo era un candidato di ripiego, addirittura la terza scelta e che comunque a quel punto la credibilità dei grillini era pari a 0. Se Grillo avesse voluto aveva i numeri per iniziare un cambiamento reale, tanto più che gli 8 punti proposti da Bersani erano in gran parte sovrapponibili alle richieste di Grillo, ma il comico, ormai in preda ad una crisi di onnipotenza, si è comportato come i peggiori politici della prima repubblica anteponendo gli interessi personali a quelli dei suoi elettori. Elettori che non sono i quattro gatti iscritti al suo movimento ed al blog, circa 48000,  ma i bensì i circa 8.660.000 cittadini che per un motivo o per un altro avevano riposto fiducia nel movimento per iniziare il cambiamento. Ed ora eccoci con il più grosso inganno al popolo italiano che si ricordi nella storia della repubblica italiana. Grazie Pd ... grazie Grillo. Io se fossi un elettore di questi due partiti ora si che scenderei in piazza, ma io sono uno di quelli che ha dato un voto inutile ... si inutile per dare vita a questa sporca alleanza.

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