martedì 2 aprile 2013

La democrazia questa sconosciuta

Venti di anni di Berlusconi si pensava avessero aperto gli occhi agli italiani facendo loro capire quanto in questi anni la costituzione e la stessa democrazia siano state calpestate da un uomo che pensava di governare allo stesso modo di come gestiva le proprie aziende. Il tizio pensava che, con la sua attività imprenditoriale di successo (un successo sul quale pesano comunque molte ombre), avrebbe potuto facilmente guidare anche un paese democratico applicando le stesse metodologie o tecniche. Ma la democrazia non è impresa. Nella democrazia non c'è solo la maggioranza che governa, non ci sono solo il volere ed il punto di vista di chi ha la responsabilità di governo, ma esiste anche l'opposizione, che notoriamente ha idee diverse, e esiste anche all'interno della stessa maggioranza chi ha idee diverse sul come condurre il programma di governo. Insomma il capo del governo non ha il potere assoluto ma deve conntinuamente confrontarsi sia con i propri alleati di governo sia con i propri avversari politico. Un concetto molto difficile da digerire da parte di un imprenditore assolutista come il tizio di Arcore, come si è potuto constatare dalle sue manifestazioni di insofferenza verso il parlamento e verso tutti gli organi di controllo, Corte Costituzionale in primis. Questa assoluta mancanza di democrazia da parte del leader del centro destra è stata trasferita sia nei suoi parlamentari che nella maggioranza del suo elettorato. Il dibattito ed il confronto politico è stato totalmente abbandonato per essere sotituito dalla gazzarra, dal litigio e dall'offesa dell'avversario. Un atteggiamento ed un mal costume che, alla luce di quanto sta accadendo oggi, sembra essere, dopo il disastro economico, la peggiore consequenza di venti anni di egemonia del centro destra. Un malcostume infatti che ha trovato un degno seguace in Grillo prima e nei suoi sostentori dopo. Grillo ha iniziato la sua attività politica, prima attraverso il blog e successivamente attraverso il proprio movimento, sguendo le gesta di Berlusconi ed anzi accentuando i suoi toni irriverenti nei suoi sproloqui politici. Il comico ha sempre rifiutato il dibattito ed il confronto sin dai tempi in cui iniziava a scrivere sul blog dove è sempre stata condotta una pesante censura sui commentatori dissidenti. Un rifiuto proseguito anche quando ha dato vita al Movimento 5 stelle e successivamente ha deciso di correre alle varie tornate elettorali locali e politiche. I candidati grillini hanno fatto propria questa strategia rifiutando confronti, dibattiti, tribune elettorali nascondendosi dietro uno sventolamento virtuale della Bibbia del movimento, il blog di Grillo. Chiunque avesse dei dubbi o cercasse un confronto sul programma del movimento è stato sempre rimandato al blog senza possibilità di discussione o confronto. Una strategia seguita anche appena i grillini sono entrati in parlamento dove l'unico atto di alta democrazia è stato trasmettere in streaming il colloqui con Bersani durante le consultazioni per il nuovo governo, salvo poi rinchiudersi nelle loro stanze a porte chiuse e massacrarsi sulle votazioni per l'elezione dei presidenti di camera e senato. Insomma una smania di calpestare continuamente la vera democrazia, che ha contagiato come un virus anche tutti gli elettori o simpatizzanti del movimento. Guai criticare il movimento a 5 stelle, subito vieni tacciato di essere un sostenitore della casta o ti viene rivolta la domanda di rito: "Ma gli altri che hanno fatto ?", ma nessun confronto civile almeno fra la gente comune. Sostenere Grillo è diventato un atto di fede, o si è con lui o si è con i vecchi partiti, non ci sono altre strade alla stregua del peggiore integralismo religioso. Ed alla fine anche chi cerca di controbattere e chiarire i motivi della propria diversità dal movimento, diversità maturata dopo un'attenta analisi del programma e non per partito preso, finisce per andare fuori dai "gangheri" come si dice in toscana lasciandosi andare a risposte con toni accesi. Questo è l'eredità che ci lascerà, purtroppo ancora non se n'e' andato, chi ha nutrito il popolo con chilate di sottocultura utilizzando i propri media attuando uno scientifico lavaggio del cervello.

Nessun commento: