Come al solito discorsi, commenti, analisi, riflessioni si sprecano come dopo ogni tornata elettorale. Ma oggi tutti i dibattiti e le trasmissioni televisive hanno perso di significato dopo le dichiarazioni di Bersani, segretario del Partito Democratico, intorno alle 18: "Vinciamo noi, perdono loro". Filosofia spicciola, sintetica ma quanto meno efficace e veriteria. Tutti gli altri ragionamenti sono soltanto fumo e accademica. Berlusconi aveva impostato in maniera anomala queste votazioni amministrative come se fossero una tornata politica o peggio ancora come se si trattasse di un vero e proprio referendum sulla sua persona. Ora con i risultati non ancora definitivi il Pdl è sotto soprattutto nel capoluogo lombardo dove Berlusconi si era giocato tutto, ma non riesce a vincere al primo turno nemmeno a Napoli mentre perde al primo turno a Torino e forse anche a Bologna. La strategia terrorista messa in atto dal presidente del consiglio non ha pagato e la sua città lo ha preso a pesci in faccia. Certo la partita non è ancora chiusa, anzi è tutt'ora aperta ed è proprio per questo che tutte le analisi che si stanno facendo in queste ore sono prive di senso. Ha molto più valore la filosofia spicciola di Bersani che sottolinea la vittoria del centro sinistra in questo primo turno, ma per le analisi serie, approfondite che spacchettano il risultato di queste ore è meglio aspettare i risultati dopo i ballottaggi. Mentre Pdl e Lega si leccano le ferite e, fortunatamente, riprendono la battaglia con attacchi frontali per bocca della Santache' (Milano non può essere lasciata in mano ad un brigatista che liberalizzerà la droga), il centro sinistra deve stare fermo e buono non accettare lo scontro su questo piano terroristico e cercare di raccogliere i voti di Grillo che potrebbero essere fondamentali per la vittoria finale. Di certo in questi giorni l'Indagato del Consiglio come una belva ferita tirerà fuori il peggio di se e c'è da augurarselo considerato i risultati del primo turno.
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