venerdì 13 maggio 2011

In cambio di voti si legalizza l'abusivismo ... alla faccia degli onesti

In questi ultimi giorni di campagna elettorale per le amministrative sono stati messi in scena degli spettacoli veramente squallidi, deprimenti, vergognosi che offendono quella parte dell'Italia che ancora è dedita all'onesta. Una pratica che sta diventando sempre più rara considerato che la maggioranza degli italiani che votano hanno ancora il coraggio e la sfacciataggine di conegnare il paese ai due partiti che per racimolare voti non hanno scrupoli di nessun tipo: Pdl e Lega. Intanto c'è da sottolineare che mentre il 15 ed il 16 maggio si svolgeranno delle elezioni amministrative e nella campagna elettorale appena conclusa si è parlato di tutto fuorchè dei problemi delle varie città italiani in cui si svolgeranno le elezioni. Purtroppo però non si è parlato assolutamente di niente altro che possa interessare il paese, i cittadini comuni, i problemi reali del paese ma si è pensato esclusivamente a lanciare offese contro l'avversario politico in un crescente squallido e privo di qualsiasi significato politico. Naturalmente in queste performances si è particolarmente distinto l'Indagato del Consiglio seguito in maniera goffa e ridicola dai suoi seguaci con in testa Letizia Moratti. Oggi poi si è toccato il fondo. Il Presidente del Consiglio, colui cioè che ha il compito di governare uno stato democratico europeo, al fine di rimediare voti a Napoli si è lanciato in una promessa che premierà una delle maggiori piaghe relative all'illegalità di quella città. La promessa è quella di varare un decreto per bloccare la demolizione delle abitazioni abusive che in termini di voti sembra che si aggirino intorno alle 60.000 unità. Una vergogna nella vergogna. Porprio in un momento di crisi economica come questo, un periodo nel quale molte famiglie, a causa della perdita del lavoro, si trovano in notevoli difficoltà nel continuare a pagare i mutui accesi per l'acquisto della loro casa, lo Stato premierà chi si è costruito la casa in maniera abusiva. Un vero schiaffo in faccia all'onestà di quella minoranza di cittadini che ancora credono nello Stato e nella legalità. Ma l'aspetto più triste di questa faccenda è stato vedere una platea di persone che, all'annuncio del decreto salva abusivi e raccatta voti, si è messa ad appludire e ad inneggiare al Presidente del Consiglio, il principe dell'illegalità appunto. Il tutto sotto il silenzio assordante dell'opposizione che non ha avuto nemmeno il buon gusto di alzare la voce per mettere a tacere una proposta di tipo mafioso e camorrista, magari per paura di perdere qualche voto. Questa è la condizione in cui versa l'Italia. Un paese divorato dalla crisi economica, dalla disoccupazione, dalla precarietà che non da futuro ai giovani e nel quale si sponsorizza l'illegalità come merce di scambio per ottenere consenso popolare, un paese destinato a morire e a soffocare sotto i colpi di un uomo senza scrupoli disposto a tutto pur di non finire in galera.

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