lunedì 9 maggio 2011

Un cancro che ormai minaccia il paese

Ormai non è più una questione politica, ma non lo è da tempo e non lo è mai stata. Un'ideale politico si può combattere, si può discutere, con un'ideale politico ci si può confrontare nel reciproco rispetto e soprattutto nel rispetto delle regole sancite dalla nostra carta costituzionale e nel rispetto delle istituzioni, ma con chi fa dell'oltraggio allo Stato, alla Costituzione a tutte le istituzioni, ai propri avversari politici la propria bandiera non c'è confronto che tenga. Ormai da 17 anni il paese è gravemente malato, colpito da un cancro maligno per il quale non c'è cura che tenga, e come i cancri di questa specie, la peggiore, rimane una sola strada da seguire affinché lo stesso sia debellato: l'asportazione chirurgica. Affinchè comunque questo intervento sia efficace è necessario anche asportare tutte le metastasi che sono state generate dal cancro stesso e che non sono poche. Si perchè questo tumore maligno che si è insediato al governo del paese ha provocato molti danni alcuni dei quali assolutamente irreparabili se non con la loro eliminazione. Sono metastasi che hanno invaso molti settori della vita sociale, culturale e perfino sportiva dell'intera nazione, basta vedere l'incredibile coro messo in scena sabato dopo la conquista dello scudetto dai calciatori professionisti, al soldo del cancro, una scena semplicemente vergognosa. Le metastasi si sono diffuse anche fra la popolazione e coloro che ne sono stati colpiti ormai sono stati ridotti ad esseri incapaci di intendere e volere, che si presentano davanti ad un aula di tribunale per inneggiare in favore del cancro stesso e contro coloro che tentano con tutti i mezzi di debellarlo per il bene del paese. Ma sono interventi che non potranno mai arrivare alla soluzione definitiva per la quale non esiste altro mezzo che l'eliminazione fisica come tutti i peggiori cancri, che resistono a qualsiasi tipo di terapia. E' un tumore fra i più pericolosi e gravi che si possano immaginare perchè riesce a soffocare con la violenza le voci di dissenso di quei cittadini che hanno riconosciuto, fin dal suo insorgere, questa terribile patologia che rischia di trasformare uno Stato democratico in un vero e proprio regime al servizio del più pericoloso dei tumori che l'Italia abbia mai conosciuto dopo quello del fascismo. Ormai le terapie tradizionali non sono più efficaci e risultano inutili, come quella messa in atto dal Persidente della Repubblica che ormai ogni giorno tenta con i suoi moniti e con le sue esternazioni di trasformare una massa tumorale maligna in un bubbone innocuo o quanto meno di limitare i danni di questo pericoloso cancro. Inutilmente ormai. Prima che sia troppo tardi e prima che questa grave stato patologico finisca per arrivare alla più alta carica istituzionale dello Stato, è necessario provvedere ed ormai non c'è più tempo per le terapie tradizionali, occore un intervento eneregico e purtroppo anche costoso in termini di sacrifici, ma sicuramente l'unico che sia in grado di riaccendere quella flebile fiammella della speranza che ancora non è totalmente spenta.

1 commento:

Aries 51 ha detto...

Asor Rosa non è un pazzo, non è un terrorista,non è un visionario.
Il cancro con si cura con l'aspirina.