domenica 5 settembre 2010

L'eterno dubbio fra il politicamente corretto e la rabbia di essere presi in giro

La nostalgia può facilmente far cadere nella retorica e risultare deleteria se rimanesse confinata nel ricordo di un passato che comunque non tornerà più. Però che bello quando negli anni 60 i rappresentanti del più grande partito comunista europeo, il PCI, si rifiutavano di andare nelle tribune elettorali in cui sedeva qualche rappresentante dell'allora Movimento Sociale Italiano, sorto sulle ceneri del fascismo ma comunque strettamento legato a questa ideologia. Un partito che agiva ai margini della nostra costituzione che sancisce il divieto di dare vita ad un nuovo partito fascista. Anche i giornalisti della stampa di sinistra, che a quell'epoca era rappresentata solo dll'Unità, si rifiutavano di andare alle tribune elettorali dove il politico di turno era un rappresentante di quel partito. Oggi i tempi sono cambiati, in meglio o in peggio lascio ad altri giudicare. Sicuramente fa tristezza vedere trasformate certe manifestazioni, come per esempio le feste dell'Unità, in feste del Partito Democratico dove regna lo squallore, il vuoto di idee, di proposte, di progetti politici e soprattutto dove, in nome di una presunta democrazia, si invitano cani e porci che niente hanno a che vedere con le origini e le radici di questo partito. Vero è che tali radici e origini sono ormai continuamente rinnegate dai rappresentanti del Partito Democratico nelle cui file si annoverano personaggi che niente hanno a che vedere con la storia della sinistra italiana. Quello che è accaduto ieri alla festa del PD, dove alcuni contestatori hanno tentato di impedire al Presidente del Senato Schifani di prendere la parola, è un segno che forse la gente, il cittadino comune e soprattutto il cittadino che sente ancora l'appartenenza alla sinistra storica di questo paese, si è stancata di questa democrazia e di questa apertura verso chiunque. Certo correttezza vorrebbe che a tutti fosse concesso di parlare, di esprimere le proprie idee, di confrontarsi, ma ormai in Italia siamo veramente al limite ed il confronto va bene, ma in nome di tale confronto non si può più accettare che certi personaggi continuino imperterriti a svolgere il loro ruolo istituzionale pur essendo invischiati di storie di malaffare fino ad arrivare a presunti coinvolgimenti con la mafia. Una rabbia che sta esplodendo anche in consequenza di una crisi economica, che il governo ha prima nascosto per passare direttamente dalla fase del superamento, senza aver mai ammesso la sua esistenza reale nonstante manovre correttive come quella di luglio. La crisi la vive esclusivamente il cittadino comune e soprattutto i giovani, il cui tasso di disoccupazione è salito a livelli inaccettabili (il 25%), i quali, oltre alle difficoltà economiche, devono poi sopportare di essere governati da politici superprivilegiati ma, come se non bastasse, anche coinvolti in procedimenti giudiziari di notevole gravità. Ormai il riferimento all'europa nel governare un paese europeo è costante e continuo, perchè i nostri politici non prendono come modello anche i politici dei paesi europei e non che per scandali di lieve entità rassegnano subito le dimissioni dai loro incarichi fino ad arrivare al suicidio come in giappone ? Ed allora, al cospetto di questo scempio come condannare chi, sfiancato da crisi economica e da scandali continui che coinvolgono i nostri governanti, non trova di meglio che far sentire la propria voce e la propria rabbia con proteste violente come quella messa in atto contro Schifani. Se poi personaggi come il presidente della camera sono invitati al dibattito ad una festa di un partito che si definisce di sinistra, la rabbia non può che essere amplificata e di consequenza anche la protesta non può che risultare violenta.

2 commenti:

carladidi ha detto...

tristezza e rabbia!!!!

chiamare i manifestanti fascisti peggio ancora squadristi perchè hanno organizzato bus per andare a contestare fini!

le analogie comparate da fassino farebbero ridere se non ci fose da piangere.

marcia su roma, tranvai e treni a disposizione degli squadristi maimorti erano organizzati dal potere del duce contro il popolo ... chi come noi sarebbe pronto o coloro che sono pronti manifestano contro il potere a difesa di valori Costituzionali.

Anonimo ha detto...

cosa ne dice di del sig. Bersani che ha di fatto mollato la fiom?