sabato 11 settembre 2010

Bruciare il Corano e costruire una moschea a Ground Zero ... due facce della follia umana



La follia umana sembra non avere limiti nemmeno nel terzo millennio dopo che l'umanità ha vissuto nel 900 una delle più grandi tragedie della sua storia: il nazzismo e la deportazione di milioni di persone. Oggi forse la follia dell'essere umano si manifesta in maniera meno cruenta anche se proprio all'inizio di questo millennio c'è stato l'attentato dell'11 settembre che ha scatenato due guerre in Afghanistan e in Iraq. In questi giorni tutti si scagliano contro l'ultimo dei folli: lo sconosciuto ed insignificante pastore anglicano Terry Jones che in occasione dell'anniversario dell'attentato alle torri gemelle ha proposto e minacciato di dare fuoco al Corano, il testo sacro dell'Islam. Una provocazione folle in quanto vorrebbe identificare il gesto di alcuni pazzi e di un'organizzazione terroristica come Al Qaeda come il gesto di un'intero movimento religioso. Ma il pastore anglicano è l'unico folle di questa vicenda ? La proposta di costruire una moschea proprio nei pressi di Ground Zero non è di per se un gesto altrettanto folle e indicativo della pazzia umana ? Una proposta che può benissimo essere considerata come una vera e propria offesa per coloro che hanno perso la vita nell'attentato dell'11 settembre, persone di religione e culture diverse che non meritano di vedere eretto in quel luogo dove hanno vissuto gli ultimi minuti della loro esistenza nessun edificio a sfondo religioso. Una proposta folle che non può che generare altrettanta follia come si è verificato in questi giorni provocando già disordini e addrittura vittime. Insomma commemoriamo la strage dell'attentanto alle torri gemelle con altri morti, quale migliore cerimonia per ricordare un evento così tragico. Ground Zero dovrebbe rimanere uno dei tanti luoghi della memoria ma scevro di ogni riferimento religioso e politico, come un mausoleo che ricordi quanto l'essere umano, capace di creare opere immortali come la musica, la pittura, la scultura, la poesia, sia altrettranto capace di commettere atti efferati e senza un fine logico se non quello dell'autodistruzione.

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