domenica 26 settembre 2010

Molto fumo e poco arrosto ...

Dopo giorni in cui tutto il paese e' rimasto con il fiato sospeso in attesa del videomessaggio di Gianfranco Fini, ieri finalmente questo messaggio e' arrivato facendo sciogliere come neve al sole tutta l'ansia per chissa' qiale genere di rivelazioni. In sostanza il Presidente della Camera non ha portato nessuna prova e nessun nuovo fatto che servisse a dimostrare la sua estranieta' ai fatti relativi alla famosa casa di Montecarlo. L'unica novita' e' stata la sua disponibilita' a dimettersi qualora fosse dimostrato il coinvolgimento del fratello della compagna in tutta la vicenda. Per il resto niente di nuovo sotto il sole. L'aspetto sconcertane di tutta questa vicenda e' senza dubbio il violento attacco messo in atto dal Giornale di Berlusconi contro il Presidente della Camera, un attacco condotto non tanto per spirito giornalistico ma soprattutto per distruggere chi aveva osato mettersi contro e ribellarsi al padre padrone. Il cavaliere e' un uomo d'onore dal classico comportamento del boss mafioso: se gli vai contro subisci il trattamento riservato a Fini, se ti sottometti a lui sarai protetto contro tutto e tutti come la vicenda Cosentino dimostra con la mancata autorizzazione ad utilizzare le intercettazioni telefoniche nelle indagini relativi ai presunti favoreggiamenti alla camorra. Questo e' il nuovo modo di far politica in quella che viene chiamata la seconda Repubblica. Non c'e' piu' il confronto sulle idee, sui programmi, sui principi ma c'e' un potere assoluto, quello del Presidente del Consiglio, che vorrebbe agire liberamente senza i legami imposti dalla democrazia e dalla costituzione calpestando tutti coloro che si oppongono senza distinzione di ruolo o di carica. Purtroppo quest'uomo ha poi a sua disposizione delle macchine da guerra non indifferenti come giornali e televisioni che gli consentono di massacrare chiunque intralci il suo cammino e qualunque sia il ruolo che occupi nella vita politica e sociale del paese, la vicenda Boffo ne e' un chiaro esempio. Se Gianfranco Fini sara' costretto a dimettersi sara' una grande vittoria per il dittatore di Arcore ma anche una grande sconfitta per la democrazia e per il paese intero che si ritrovera', per l'ennesima volta da quando questo uomo senza scrupoli e' al governo, a doversi difendere per mantenere una liberta' conquistata con il sangue di molti.

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