martedì 14 settembre 2010

Torna il fascismo cambiando colore: da nero a verde

Quando ci si renderà conto della pericolosità di un partito come la Lega Nord sarà sempre troppo tardi, ammesso che si possa fare ancora qualcosa per evitare a questi nuovi fascisti verdi di prendere possesso del paese e portarlo alla rovina. Fino ad ora le loro inizative sono sempre state considerate alla stregua di eventi folcloristici anche quando si è trattato di iniziative pericolose e contro la nostra carta costituzionale come la costituzione del parlamento del nord o della guardia padania, ora i leghisi stanno passando a metodi più pesanti degni delle dittature più cruente del passato. Il fatto grave è che questi metodi sono utilizzati prendendo di mira i bambini e quindi mettendo in atto una sorta di condizionamento fin dall'età scolare mediante l'utilizzo di simboli come il sole delle Alpi. Il caso della scuola di Adro non è che l'ultimo atto di un partito che già nel suo nome presenta elementi di illegalità: Lega Nord per l'indipendenza della padania. Il sindaco del piccolo comune del bresciano ha realizzato una scuola in tempi record e senza fare ricorso a finanziamenti statali, ma, in virtù di questa lodevole iniziativa, si è sentito in diritto di tappezzare la scuola con il simbolo della formazione politica verde, il sole delle Apli appunto. Un condizionamento senza precedenti, di una pericolosità estrema considerato che si tratta di una scuola elementare nella quale entreranno bambini di un'età nella quale si è molto sensibili e permeabili soprattutto alla simbologia ed alle immagini. Senza considerare che si tratta della prima volta, dopo la caduta del fascismo, in cui una scuola pubblica viene tappezzata con simboli che fanno riferimento ad un partito politico. Purtroppo ancora una volta la reazione a questa ennesima provocazione della Lega è stata molto timida e tutto sta passando sotto silenzio (a parte qualche mosca bianca come la 7 che ne ha parlato nel suo Tg serale condotto da Mentana e nalla trasmissione l'Infedele di Gar Lerner) mentre le istituzioni e soprattutto lo Stato avrebbero dovuto impedire fin sul nascere una simile iniziativa. Arginare l'espansione della Lega sara' veramente difficile allo stato attuale delle cose, soprattutto in virtu' dello spazio lasciato alle provocazioni dei suoi politici anche quando hanno ricoperto incarichi istituzionali di un certo rilievo (come non ricordare l'allora ministro della giustizia Castelli che in piazza saltava al grido chi non salta italiano e'), una liberta' d'azione che costera' cara a questo paese ormai allo sfascio politico, culturale e sociale.

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