Anche se ormai la morte di un soldato italiano in Afghanistan non fa più notizia (provate a cercarla in qualche giornale o a trovare qualche dichiarazione dell'oppoisizione che chieda il ritiro delle truppe), vale la pena di spendere due parole sulle dichiarazioni del cavaliere di Arcore che ha ringraziato il tenete Romano per quello che ha fatto ... cioè per essere morto per la patria. Intanto diciamo che ancora ci devono spiegare che cosa "c'azzecca", come direbbe il buon Di Pietro, la nostra partecipazione alla guerra in Afghanistan con la patria, poi ci dovrebbero ancora spiegare che cosa si intende per patria. Questa ennesima morte inutile e le conseguenti dichiarazioni sul servire la patria, arrivano proprio all'indomani dell'approvazione del decreto per Roma Capitale, un modo per sperperare denaro pubblico in maniera legale, e sull'ennesima esternazione del leghista per eccellenza, Bossi, sulla necessità di proclamare una capitale del Nord. Dichiarazioni che sono state come sempre sottovalutate e considerate un'esternazione folcloristica ma prive di un vero significato. Già è proprio attraverso queste valutazioni superficiali sull'operato dei fascisti verdi che poi siamo arrivati alla vicenda della scuola di Adro, dove si sta tentando un condizionamento senza precedenti su dei bambini che si apprestano ad iniziare il loro percorso scolastico. C'è voluta una trasmissione di una televisione come la 7 ha sollevare il problema e in seguito una specie di rivolta popolare per costringere la ministra della distruzione, Mariangela Gelmini, a "consigliare" (badate bene consigliare no intimare) la rimozione dei simboli leghisti di cui è stata tappezzata la scuola. Insomma a forsa di battute, di esternazioni flocloristiche, di gesti eclatanti, per quale patria è morto il tenente Romano ? Quella con capitale Roma, quella che immaginano i leghisti con una capitale al Nord, quella virtuale della Padania, non è più chiaro ormai che cosa si intenda per patria e questo smantellamento progressivo continua senza che nessuno alzi un dito. La Lega, nato come partito della seconda repubblica, ormai è entrata a pieno diritto nel novero dei partiti della prima repubblica la cui politica è quella di dare vita ad una Milano ladrona per fare da contraltare alla Roma ladrona. Insomma niente di nuovo sotto il sole sempre di politica si tratta, di politica sporca fatta nell'interesse di pochi piuttosto che nell'interesse generale del paese. Nel frattempo però c'è chi muore credendo davvero di andare a servire la patria, credendo davvero di andare a svolgere una missione di pace e non si rende conto di essere invischiato in una guerra senza fine e di servire non una patria ma esclusivamente i politici di turno che si fanno belli con dichiarazioni di facciata quando questi poveri giovani perdono la vita.
domenica 19 settembre 2010
Grazie per essere morto per la patria .... ma quale patria ?
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1 commento:
Per la "patria"?
No lo fanno per carriera.
Detesto la guerra, altrettanto gli interventi privi di necessità reale.
Ancor più i fanatici dei cosidetti reparti speciali...speciali in cosa!!!
Non me la sento di "condannare" chi ha contestato a Livorno.
L'Italia scivola sempre più in basso.
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