sabato 4 aprile 2009

G7, G8, G20 ... riunioni di zuzzerelloni guidate dal giullare in capo: Berlusconi


Si susseguono le riunioni di G7, G8, G20 ... consessi internazionali ai quali però è molto difficile dare fiducia quando si risolvono in scherzi, burle, foto di gruppo, cene e feste con un giullare che occupa continuamente la scena. Prutroppo questo giullare è il presidente di una squadra di calcio, il padrone incontrastato di televisioni e giornali, al quale la maggioranza dei cittadini italiani, forse vittime di una canna generale, hanno assegnato il compito di guidare il paese. Ma a parte le buffonate da bar dello sport di Silvio Berlusconi, queste riunioni planetarie alla fine non arrivano mai ad affrontare il nocciolo della questione. L'unico risultato al momento è la trasfusione di denaro pubblico verso banche e imprese private al fine di portarle fuori dalla crisi economica che loro stesso hanno creato. Questo è il punto di questa crisi che dovrebbe far riflettere di volta in volta i 7 o gli 8 o i venti potenti del mondo, piuttosto che sghignazzare alle spalle del nano di arcore. I provvedimenti che si stanno mettendo in atto non sono altro che terapie d'urgenza, indispensabili certo per porre rimedio alla fase acuta della patologia, ma se contemporaneamente non si metteranno in atto provvedimenti a lungo termine e strutturali, una volta uscita dalla fase acuta tutto tornerà come prima. E' l'intero sistema che è entrato in crisi, è il modello capitalistico che ha mostrato di non saper reggere l'impatto del mercato globale, ed ora per salvare questo modello non si fa che ricorrere a pricipi e teorie del modello .... comunista e socialista. Ecco allora lo stato che interviene con le banche, con le aziende automobilistiche, arrivando ad ipotizzare anche nazionalizzazioni se bene parziali. Ecco bisognerà dare vita ad un nuovo modello di sviluppo che distribuisca più equamente la ricchezza senza che questa sia concentrata nelle mani di pochi. Ma questi zuzzerelloni hanno veramente in testa una rivoluzione del genere o sarà necessario che il popolo scenda in piazza per far sentire la propria voce come è accaduto in questi ultimi giorni a Londra e a Milano ? Purtroppo le prime avvisaglie di questa ultima settimana lasciano propendere per questa seconda ipotesi.

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