mercoledì 22 aprile 2009

Election day o abstension day ?

E così alla fine la Lega l'ha avuta vinta con il bene placito dell'opposizione che in questi ultimi giorni ha perso quella minima credibilità che aveva. Il referendum di terrà il 21 giugno nel giorno cioè degli eventuali ballottaggi che così diventa anche il giorno del boicottaggio del referendum stesso. Soldi sprecati considerato che si chiameranno alle urne per un altro turno, dopo 15 giorni dalle europee, tutti i cittadini e non solo quelli che dovrebbero andare a votare per i ballottaggi delle amministrative. Un modo come un altro per sminuire il valore del referendum già minato dall'eccessivo ricorso che se ne fa nel nostro paese a causa di una classe politica insofferente a quelle che sono le esigenze dei cittadini italiani. Altro valore si sarebbe dato a questa consultazione sulla legge elettorale se questa tornata referendaria si fosse tenuta il 7 giugno in occasione delle amministrative e delle europee stesse, ma che cosa si pretende da un sistema politico che dichiara "In questo modo i cittadini potranno esercitare anche il loro diritto all'astensione" (dichiarazioni di un politico leghista ma che dai tempi di Craxi in poi puntualmente ad ogni referendum dichiarazioni che vengono ripetute e ricordate a coloro che avessero intenzione di recarsi a votare). Un politico che si rispetti dovrebbe avere interesse sempre a che il cittadino manifesti il proprio intendimento quando ci sono tornati elettorali di qualsiasi genere, invitare all'astensionismo a seconda del proprio tornaconto è un indice di dubbio spessore morale e civico, d'altra parte che cosa ci si può aspettare da un covo di condannati in giudicato e in via definitiva quale è il parlamento italiano. Sarebbe un bel segnale se tutto il paese si recasse invece a votare per il referendum, non importa se a favore o contro o con scheda bianca, ha poca importanza, importante sarebbe votare tutti per dimostrare che questi personaggi non rappresentano più il paese. Beh lasciatemi sognare anche in politica.
Deprimente è invece verificare ancora una volta quanto debole sia l'opposizione nel nostro paese. Un'opposizione che dopo settimana di dichiarazioni ipocrite in merito allo spreco di denaro, ora cede sulla scelta peggiore, quella del 21 giugno, che non fa ne' risparmiare ne' tanto meno garantisce il raggiungimento del quorum. Sarebbe stato meglio a questo punto votare il 14 in una tornata dedicata esclusivamente al referendum. Con questa scelta si è dimostrato inoltre che dei soldi spesi per il referendum non importasse niente a nessuno, i soldi sprecati ci saranno ugualmente forse non saranno 400 milioni di euro ma la cifra non sarà molto distante, ma mentre la Lega raggiunge il suo obiettivo, quello di scegliere una data con alte probabilità di astensionismo, l'opposizione perde su tutti i fronti: quello del risparmio e quello del quorum.

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