mercoledì 8 aprile 2009

Come Lui in mezzo alle macerie e soprattutto davanti ai riflettori

E' difficile in queste ore parlare di politica ma quando la politica cavalca eventi tragici come quello del terremoto in abruzzo per mettersi in mostra e per stare comunque davanti alle telecamere, forse è meglio parlarne per mettere in guardia tutti coloro che sull'onda dell'emozione non percepiscono la retorica di questi giorni. Il presidente del Milan sarà tutti i giorni all'Aquila a coordinare personalmentee tutte le operazioni di soccorso. Quale palcoscenico migliore per stare davanti alle telecamere che ormai riprendono 24 ore su 24, minuto per minuto l'attività dei soccorritori come se si trattasse di un Grande Fratello della disperazione e della desolazione. Nei tempi andati nel nostro paese c'è stato un altro leader politico che si comportava come il cavaliere, si chiamava Benito Mussolini se qualcuno non lo ricordasse. Tutti i ministri del governo italiano sono scomparsi dalla scena occupata esclusivamente dal presidente del milan che vola in elicottero, si aggira fra le macerie, parla con i senza tetto, rilascia dichiarazioni ai giornali, un factotum che vede e provvede per ogni cosa. Poi ci sono i fatti che al solito proiettano la solita luce sul governo e sul capo della maggioranza. Come per esempio in questo momento in cui serviranno molti fondi per riscostruire e soccorrere le popolazioni abruzesi, la decisione di continuare nella folle opera del Ponte sullo stretto. Forse sarebbe meglio accantonare quel progetto e pensare oltre che alle popolazioni aquilane anche ad una operazione di verifica e risanamento dei centri storici delle nostre città onde evitare scagure del genere. Naturalmente nemmeno in queste occasione il padre-padrone della maggioranza di governo non rinuncia alle solite battute irrispettose vero il prossimo, chiunque esso sia: un capo di governo o un povero diavolo che ha perso tutto ciò che possedeva compreso qualche affetto più caro. Battute che in questa occasione diventano anche macabre e per questo non ritengo opportuno riportarle. Ma si vede che il popolo italiano sentiva la mancanza di un dittatore operaio, imprenditore, ferroviere ed ora anche volontario della protezione civile.


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