giovedì 16 aprile 2020

La disinformazione della troppa informazione


Mai come in queste settimana stiamo sperimentando quanto sia deleteria la troppa "informazione" che ci arriva ormai attraverso una serie infinita di canali. Dai canali tradizionali (decine di rete televisive, decine di testate giornalistiche) ai canali tecnologici dove, oltre ai media tradizionali citati prima, sono presenti poi i canali social (facebook, twitter, instagram, linkedin etc.), tutti sono impegnati a trasmettere e diffondere informazione. Nel frangente drammatico nel quale ci troviamo, l'epidemia di Covid-19, ecco che ognuno si organizza per assicurare la notizia o l'informazione la più vera o la più affidabile. Ed allora ogni rete televisiva o meglio ogni trasmissione televisiva ha il proprio esperto di riferimento, ogni giornale poi ne ha un altro, sui vari siti più o meno affidabili compaiono pareri, articoli, intervisti di scienziati i più disparati. Diversi scienziati poi hanno i loro canali social attraverso i quali comunicano direttamente con i follower, e quindi altre analisi dei dati, previsioni, suggerimenti. Da questo caos informativo è difficile sottrarsi, è sufficiente accendere lo smartphone e mettersi un attimo al computer oppure semplicemente accendere la tv, che subito si viene bombardati da post, video, servizi, pagine web e chi più ne ha più ne metta. Se analizzassimo le notizie ricevute e/o diffuse da un mese a questa parte, sarebbe complicato se non impossibile fare una sintesi coerente di questa epidemia e avere delle certezze certe. Si è passati dalle mascherine che non servono se non ai sintomatici, alle mascherine da indossare anche per andare al cesso da soli, dalla semplice influenza ad una pandemia pericolosissima, da non si trasmette se si è asintomatici (le prime dichiarazioni di qualche esperto) alle persone più pericolose sono proprio gli asintomatici, da non sappiamo che accadrà al virus con il progredire della stagione primaverile al il virus se ne andrà come è arrivato e potremo andare al mare come se niente fosse anzi i bagni in mare ammazzeranno il virus (allora non si potrebbe iniziare ad autorizzare i bagni per coloro che non temono la temperatura ancora bassa del mare ?). Per non parlare poi dei numeri che giornalmente ci vengono snocciolati dalla Protezione Civile. Il contagio cala poco, non cala, aumenta, si aumenta perché si fanno più tamponi, i morti sono in aumento ma anche quelli non si sa come sono conteggiati. e i guariti sono guariti davvero o possono essere di nuovo contagiati. Insomma una confusione totale che viene aumentata dal famigerato federalismo regionale che qualcuno vorrebbe addirittura spingere ancora di più. La Protezione Civile fornisce i dati alle 18 ma alcune regioni già alle 13 sono in pista per battere sul tempo i dati nazionali. E poi questi dati sono rilevati in maniera uniforme ? Sembra proprio di no grazie alla storia dei tamponi. Chi li fa a tutti anche per strada, chi li fa solo ai sintomatici, chi solo al personale sanitario, chi non li fa nemmeno a chi ha la febbre costretto a stare a casa. Insomma oltre alla gara a chi da la notizia, il dato più certo più vero più eclatante, c'è la gara anche a fregare sul tempo un presunto avversario o testata giornalistica/televisiva. Gli stessi scienziati spesso danno pareri e informazioni contrastanti, ma addirittura lo stesso scienziato fornisce informazioni diverse se intervistato a distanza di qualche giorno. E allora il povero cittadino che fa ? O si affida a chi gli sta più simpatico o a chi crede maggiormente (un credo che ha le sembianze di una prova di fede) o rimane sconcertato e quanto meno stressato aumentando il proprio rischio di contrarre il virus (su questo sono tutti d'accordo: lo stress abbassa le difese immunitarie). Se a questo caos aggiungiamo poi la voce dei politici e degli amministratori locali (governatori e sindaci) la confusione diventa un vero e proprio caos con ordinanze, provvedimenti, dichiarazioni che variano da regione a regione spesso in contrasto con il governo nazionale. Ne usciremo ... ma in che condizioni ?

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