sabato 25 aprile 2020

25 Aprile: dopo 75 anni servirà un nuovo 25 aprile


"Col mio avversario politico posso avere un dialogo o uno scontro ma sarà sempre un momento di crescita per entrambi, ma col fascista non può esserci dialogo perché il fascismo è l’annullamento dei diritti degli altri." (Sandro Pertini).
Purtroppo oggi ci ritroviamo ancora una volta a doverci confrontare con un nuovo fascismo, più subdolo perché non usa (salvo qualche episodio) la violenza fisica ma quella verbale e psicologica, ma non per questo meno pericoloso di quello che fu sconfitto nel 1945. Un fascismo che tenta anche di minare le basi democratiche del nostro paese a partire dall'opera di divisione e di odio messa in atto, ormai da quasi trenta anni, anche su ricorrenze come quella del 25 aprile.
Il 25 Aprile è la ricorrenza con la quale si festeggia la fine della dittatura fascista nel nostro paese ed è quindi ricordata come Festa della Liberazione. Una festa mai messa in discussione durante quella che viene denominata la Prima Repubblica nonostante la presenza nel quadro politico che faceva riferimento, senza ritegno e contro la Costituzione, ai simboli del periodo fascista. Ma quella era anche un'epoca di politici, pru con idee opposte, intelligenti e capaci, tanto che lo stesso leader di quel partito, Giorgio Almirante, mai fece opera di revisionismo storico in merito al significato di ciò che rappresentava il 25 Aprile.
Poi nel 1994, dietro l'onda dell'inchiesta di Mani Pulite, arrivò al potere Silvio Berlusconi che formò un governo portando dentro le istituzioni esecutive due partiti figli dell'ideologia fascista: Alleanza Nazionale, erede del Movimento Sociale Italiano, e La Lega Nord, partito razzista e di stampo fascista nonostante la forte spinta antinazionalista che avrebbe voluto dividere l'Italia in due. Con questi partiti sono entrati in politica e nel governo una serie di personaggi di poco spessore che si sono subito distinti per il basso livello culturale e politico. Quel governo andò avanti per pochi mesi ma fu l'apripista per i successivi due governi di centro destra: quello del 2001 e quello del 2008. L'offensiva del centro destra contro le feste nazionali come il 25 aprile non si fecero attendere e soprattutto la festa della liberazione diventò un momento di scontro fra la nuova destra e il centro sinistra. Il motivo era una specie di revisionismo storico che intendeva mettere sullo stesso piano la dittatura fascista con le violenze perpetrate dai partigiani durante la liberazione. Il tutto per mettere equiparare fascismo e comunismo sebbene nel nostro paese il comunismo non sia mai stato al potere.
Oggi 25 Aprile 2020 in piena emergenza epidemia da Covid-19, mentre in altri maggioranza ed opposizione si stringono insieme per combattere il virus, in Italia la crisi sanitaria è motivo di propaganda politica e lo diventa anche la Festa della Liberazione. Un fascista non dell'ultima ora, tale La Russa Ignazio di Fratelli d'Italia, propone che questa ricorrenza diventi il giorno per ricordare le vittime del Coronavirus (l'Italia è il paese europeo con il maggior numero di vittime) e quindi propone di mettere sui balconi la bandiera italiana con un drappo ... udite udite ... NERO... Ci mancava il saluto dal balcone con braccio e mano testa e eravamo tornati indietro di 80 anni. Insomma la festa della liberazione in una bella giravolta sarebbe dovuta diventare un commemorazione fascista. Il tutto in nome delle vittime del Covid tanto per non lasciarsi scappare l'occasione di utilizzare emotivamente questo evento drammatico.
Quella di La Russa è la peggiore giravolta che si potesse immaginare e che sia mai stata pensata in questi anni bui di ritorno di partiti fascisti nel panorama politico italiano. La Lega stessa è diventata il peggior partito di destra che la storia della repubblica ricordi, e sebbene sia Lega che Fratelli d'Italia sorridano quando qualcuno li identifica come partiti fascisti, tali sono nei comportamenti, nelle proposte, nelle idee che portano avanti. Con questi partiti non ci può essere dialogo ma solo una lotta estrema che porti ad un nuova LIBERAZIONE.
VIVA IL 25 APRILE

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