lunedì 25 novembre 2019

Oltre le piazze ci sarà speranza ?


Le manifestazioni delle sardine sono forse l'unico esempio della storia della repubblica italiana di cittadini che scendono in piazza senza alcun simbolo di partito per dare vita ad una manifestazione politica. Qualunque cosa dicano i detrattori di questo nuovo movimento, nessun partito e nessun sindacato sta dietro a queste persone di ogni età che da un paio di settimane hanno iniziato ad occupare le piazze in nome del loro disgusto verso la politica attuale. Nessuno si deve sentire escluso da essere oggetto di questa protesta né naturalmente i partiti di destra guidati dalla Lega ma nemmeno i partiti di sinistra con ciò che è rimasto dei principi e dei valori della sinistra stessa. Tutti a loro modo hanno contribuito ad allontanare i cittadini dalla politica dando vita ad un astensionismo che ha toccato punte del 40% e tutti dovrebbero riflettere sul messaggio di questo movimento spontaneo che ormai quasi quotidianamente scende in strada in qualche città. Tutti in qualche modo hanno fatto promesse poi non mantenute al semplice scopo di ottenere il consenso, tutti hanno imbrogliato la gente semplificando problemi molto più complessi e per i quali nessuno aveva la reale intenzione di risolvere, tutti in qualche modo ha trasformato la dialettica ed il confronto politico in un'arena nella quale distribuire odio e nella quale denigrare l'avversario del momento. Tutti hanno occupato spazi come tv e radio per la semplice propaganda vuota e ripetitiva fatta di tante parole ma di pochissimi fatti. La punta massima di questa strategia politica è stata raggiunta con Matteo Salvini, inutile negarlo, che quotidianamente invade i social network coi suoi post e tweet intrisi di odio emulando lo spirito di un bullo di quartiere. Salvini, ma non solo, ha sdoganato un linguaggio intriso di violenza e di razzismo che ha consentito ai suoi sostenitori di sentirsi autorizzati a seguirne la linea senza alcun rispetto per alcuno, che fosse un avversario politico o, peggio ancora, che fosse una persona diversa (per razza, per religione, per stato sociale, etc.). In questo linguaggio Salvini da sempre ingloba il paese usando a vanvera il termine italiani come se tutto il paese fosse in accordo con le sue farneticazioni da bar dello sport (con tutto il rispetto per i frequentatori dei bar sportivi). Finalmente qualcuno ha deciso di ribellarsi a questo modo inadeguato di far politica al quale tutta la politica si è allineata senza opporre una resistenza adeguata. E l'unico modo per opporsi era quello di utilizzare mezzi e modalità opposte: il silenzio di manifestazioni politiche assolutamente pacifiche e senza simboli di partito alcuno. L'obiettivo sarebbe quello di sollecitare la parte sana della politica (che nel manifesto delle sardine è affermato esistere) per cambiare e tornare ad un clima politico più sereno e più adeguato ad un paese civile, ma soprattutto più vero nel rapporto con i cittadini. Qualcuno riuscirà a raccogliere questo messaggio e qualcuno riuscirà davvero a cambiare le carte in tavola ? Se non accadrà saprà questo movimento reagire e costringere gli attori della politica a questo cambiamento magari diventando attore lui stesso ? E' ancora prematuro capire quale sarà il cammino ma intanto è necessario riflettere sulla eventuale evoluzione del movimento e riflettere su quanto sta avvenendo. Per esempio alcune settimane fa si è votato in Umbria e la Lega di Salvini ha fatto il pieno, giovedì scorso le sardine si sono riversate in piazza a Perugia per manifestare nel giorno della presenza del leader leghista in Umbria. E' vero che il movimento ancora non era nato al momento delle elezioni umbre, ma queste persone dove erano al momento del voto. Insomma scendere in piazza pacificamente va benissimo, come si sta facendo in questi giorni, in tutta l'Emilia Romagna, ma poi come si può convertire tutto questo fermento in fatti concreti per almeno contrastare e impedire un nuovo successo del populismo dell'odio e della violenza ? Speriamo che le piazze continuino ad essere tante e la partecipazione numerosa, ma se niente cambia a partire dalle elezioni in Emilia Romagna che si farà ? Si abbandonerà tutto o si penserà a qualche altra forma di lotta ?

Nessun commento: