giovedì 21 novembre 2019

La Lega non è solo razzismo


La Lega non è solo un partito razzista, fascista, xenofobo e antisemita come vorrebbe far apparire il suo leader, la Lega è un partito che ha un programma molto peggiore del semplice razzismo e questo particolare è spesso dimenticato per rincorrere l'aspetto più esteriore e violento: quello dei post diffusi in rete da Salvini ed il suo mentore Morisi. La strategia social della Bestia è abbastanza chiara e squallida: diffondere odio con tweet e post ad effetto per distrarre da quello che è il reale progetto leghista. Un progetto che prevede si il razzismo, la guerra ai più deboli ed ai diversi ma anche un progetto che intende mettere in pericolo la democrazia, continuare a scavare il solco che divide le classi più agiate da quelle più deboli del paese fino ad arrivare al progetto originale della secessione. Forse da questi aspetti è necessario partire per promuovere un programma di contrasto a questo folle progetto.
La Lega è per l'autonomia fiscale delle regioni, il progetto più ambizioso e più pericoloso per il paese, un progetto che intende separare la parte più ricca e produttiva del paese, il Nord, da quella più debole, le regioni del Sud. Lo scopo di questo progetto è quello di arrivare finalmente a dividere il paese per raggiungere il principale obiettivo per il quale è nata la Lega: la secessione.
La Lega è favorevole alla privatizzazione del sistema sanitario per dare un colpo mortale ad una delle principali voci della spesa pubblica e quindi iniziare a distruggere lo stato sociale a favore naturalmente delle classi sociali più agiate.
Salvini, lo ha detto anche recentemente, piuttosto che introdurre qualsiasi altro tipo di tassa preferirebbe continuare con la "pace fiscale" che in termini più chiari significa altri condoni per tentare di agevolare chi fino ad ora ha frodato il fisco in barba a tutti i cittadini onesti che pagano le tasse. Una linea che la Lega intenderebbe seguire anche nel settore dell'edilizia e dei lavori pubblici con la deregolamentazione proprio degli appalti pubblici, uno dei settori dove la corruzione e la politica delle tangenti trova terreno fertile in questo paese.
Tema caro alla Lega è poi la famosa flat tax al 15%. Chi non sarebbe favorevole ad una diminuzione delle tasse, promessa da tutti coloro che sono stati al governo negli ultimi 30 anni, ma portata a termine da nessuno. Ma la riduzione delle tasse con l'introduzione della flat tax vorrebbe dire due semplice cose: favorire ancora una volta i ricchi e tagliare lo stato sociale alle classi medio-basse ed ai lavoratori.
Salvini guarda con ammirazione Orban e Putin rivelando un'idea di democrazia autoritaria incompatibile con la nostra Costituzione.
Da ministro dell'interno, Matteo Salvini, ha rivelato la sua indole autoritaria con i decreti sicurezza, una specie di bastone da utilizzare con le classi più disagiate e con le persone più deboli (migranti poveri senza dimora lavoratori sfruttati che scioperano attivisti che tentano di difendere l'ambiente) e senza rivolgere l'attenzione verso le mafie, la criminalità organizzata, gli evasori.
Infine la Lega si affianca ai negazionisti dei cambiamenti climatici mettendosi di traverso a qualsiasi tentativo di contrastare la distruzione dell'ambiente in nome di una presunta crescita del paese e del Pil.
Ecco allora che per contrastare la destra a guida leghista è sufficiente elaborare proposte di segno contrario alle proposte leghiste senza fossilizzarsi solo sul problema immigrazione che sicuramente è un tema importantissimo ma per il quale è necessario lavorare con gli altri stati europei e non solo, perché il fenomeno immigratorio non sarà fermato semplicemente con il blocco di quale nave ma cambiando la politica verso gli stati più poveri e sfruttati.

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