giovedì 31 ottobre 2019

Sul tragico passato non si scherza


Fino a che ci si scanna, politicamente parlando, sulle tasse, sui bonus, sul reddito di cittadinanza, sulla legge elettorale, insomma su tutti i "problemini" della vita quotidiana va bene, si può anche giocare a chi ce l'ha più duro, ma quando si parla della storia che ci siamo lasciati alle spalle non si scherza più. Su questi temi che riguardano la condanna e il mettersi al riparo da rigurgiti nazisti, fascisti, xenofobi, antisemiti si dovrebbe essere tutti d'accordo senza se e senza ma, soprattutto se si tratta di rendere onore ed omaggiare chi è uscito "vivo" da quel periodo storico. Qui la politica non c'entra, ma prende il sopravvento la democrazia e il bisogno di non far ricomparire dopo oltre 70 anni quei fantasmi che hanno portato morte e distruzione in europa. E invece eccoci ancora a confrontarci con razzismo, antisemitismo e tutto ciò che ne consegue. Il tutto poi non per strada, non in uno dei tanti quartiere degradati delle nostre città ma bensì all'interno dell'aula del Senato, il luogo più alto della vita democratica del nostro paese. Ieri si votava per insediare una commissione che si dovrebbe occupare proprio di questo rigurgito fascista, razzista e xenofobo che da qualche tempo è risorto in Italia. Commissione proposta dalla senatrice Liliana Segre, una sopravvissuta al terrore di Auschwitz per le sue origini ebree. Ora votare a favore o contro l'insediamento di questa commissione ci può stare, ma quando l'aula del senato si appresta ad omaggiare la senatrice non ci sono né se né ma che possono giustificare il rimanere seduti: ci si alza in piedi, se si vuole non si applaude, ma si rende omaggio ad un personaggio come la senatrice Segre. Ecco invece che la parte più becera dell'aula, quella del centro destra che va da Fratelli d'Italia a Forza Italia passando per la Lega, rimane impassibile seduta a denti stretti come se niente fosse. Ora che questa parte politica, nonostante le dichiarazioni di intenti, sia di natura razzista e fascista è dimostrato ampiamente in ogni occasione (ultima la manifestazione di San Giovanni a Roma dove insieme ai tre partiti sfilavano i fasci di CasaPound), ma che questa dimostrazione avvenga proprio all'interno dell'aula del Senato lascia attoniti ed esterrefatti anche coloro che hanno sempre sostenuto la natura della destra italiana. A voglia Salvini poi a dire che lui non è razzista, non è antisemita, non è xenofobo .... bene se non è tutto questo, ieri poteva almeno alzarsi in piedi, ma la sua vera natura è di tutt'altro genere ed insieme alla Meloni (mettiamo da parte il povero Berlusca che ormai è come uno di quei gommoncini che i grandi yacht si portano a traino in caso di bisogno) forma un duo molto ma molto pericoloso. E ieri il pericolo lo abbiamo toccato con mano. Speriamo ora che anche i più scettici si siano resi conto che il fascismo, il razzismo sono all'interno delle nostre istituzioni democratiche e che se non si pone un argine serio, saranno presto dolori seri.

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