giovedì 17 ottobre 2019

Ecco quale è il vero problema



D’accordo. Mettete per un attimo da parte Renzi. Dimenticate il duello. Eliminate Vespa, lo studio, la scenografia, i giornalisti (poco più che tappezzeria), le vostre idee e convinzioni.
Ciò che resta laggiù, sulla sinistra dello schermo, è il peggior politico che si sia mai affacciato sulla scena politica italiana.

Non utilizzerà più di 80 vocaboli (rutti compresi), ripete come un disco rotto offese da asilo Mariuccia (“genio incompreso”), ha un repertorio di tic, sbuffi e sospiri che ti costringe a subire in sottofondo, fa battute che faticherebbero a sfondare in un club di terza serata (“Abbiamo scoperto che Salvini si traveste da Befana il 6 gennaio per spaventare gli immigrati sugli autobus”), ha un unico argomento (“Gli italiani mi votano, guardi un po’”), ripete ossessivamente elenchi di fatti e personaggi di cui nulla sa e nulla gli frega, agita cartelli dai caratteri cubitali che sembrano - sono - scritti per rivolgersi a bambini di seconda elementare (e poi accusa gli altri di trattare gli italiani come minus habens), non legge, non studia, non approfondisce, è ignorante fino al parossismo e se ne vanta, ha in spregio ogni forma di cultura e conoscenza intellettuale, come se fossero vezzi da radical chic, esteticamente è un oltraggio al decoro e al buon gusto, sciatto, volutamente sgradevole, qualunque cosa vesta o indossi sembra l’abito prestato all’ultimo minuto dal cugino tagliato male e fuori misura, si sforza di sembrare stupido per essere più vicino al “popolo” e neanche si rende conto che gli viene benissimo naturalmente, non risponde a una sola domanda nel merito, evade ogni singolo argomento e, quando non sa più cosa dire, cita numeri a caso sull’immigrazione, parla ossessivamente di “vita reale” quando uno così, nella vita reale, conciato in quel modo, con quella spocchia, quel curriculum, quella conoscenza delle lingue, farebbe fatica a trovare un lavoro da commesso part time in un fast food.

Bene. Questo, questo qui, oggi è votato da un elettore italiano attivo su tre. Uno-su-tre. Perciò la prossima volta che lo vedete in tv e sentirete questa insopportabile sensazione di spavento e disagio, sappiate che il problema non è quello che si vede alla sinistra dello schermo, ma i milioni di italiani che sono dietro quello schermo ad applaudire e darsi di gomito e che noi non vediamo o fingiamo di non vedere. Ecco qual è il problema.
Dalla pagina di Lorenzo Tosa (https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone/)

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Ognuno può avere le proprie idee politiche di destra, di centro, di sinistra (perché destra e sinistra esistono ancora), moderate, riformiste, conservatrici, rivoluzionarie, tutte rispettabili, il problema che in questa specie di politico è difficile trovare un'idea politica. La difficoltà non sta solo nel fatto che di idee politiche non ne ha (oltre che prendersela con gli immigrati, con le tasse, con chi commette reati, a patto che non siano forze dell'ordine, etc. etc.), ma anche e soprattutto nell'incapacità di eventualmente esporle le sue idee. La sua eterna litania contro i giornaloni e/o i professoroni rappresenta un'indice di ignoranza sconfinata, di mancanza di qualsiasi base culturale, di povertà di strumenti adeguati per fare davvero il politico (da questo punto di vista non è l'unico purtroppo in Italia). Immaginate un Salvini calato nel XX secolo, senza twitter, facebook ed il suo smartphone quando l'unico modo per esporre il proprio pensiero era la dialettica, il dibattito, il confronto. Beh Salvini sarebbe stato fatto a pezzi e pezzettini da qualsiasi studentello di scuola meda superiore con un minimo di cultura formata sui libri non solo quelli di testo scolastici. Magari ci può anche stare che un politico, pur essendo incapace di esprimersi e rappresentando un esempio classico di analfabeta funzionale, possa sopperire a questo suo deficit con l'azione, con i provvedimenti, con le soluzioni reali ai problemi dei cittadini. Ma Salvini nemmeno questo sa fare e i suoi 14 mesi da ministro dell'interno ne sono stata la dimostrazione.
Alla fine comunque il problema preoccupante è il consenso che, nonostante il suo infimo livello di uomo politico, riesce a raggiungere, che la dice lunga sul grado di cultura medio del nostro paese.

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