venerdì 11 ottobre 2019

La storia fa marcia indietro


Difficile avere ancora fiducia nel genere umano e nel modello di sviluppo capitalista dopo questi primi 20 anni del terzo millennio. Tutti i sogni degli anni 60-80 che sembravano aver ricevuto un ultimo impulso con la caduta del muro di Berlino, sono ormai definitivamente e da tempo morti e sepolti. L'attentato alle torri gemelle del settembre 2011, le guerre che ne sono scaturite in Afghanistan, in Iraq e in Siria grazie alla politica scellerata degli Stati Uniti seguiti da tutto il mondo occidentale, hanno segnato un arretramento della nostra civiltà. Arretramento che si sta manifestando in questi ultimi anni con i fenomeni migratori che portano le popolazioni più martoriate e sfruttate del pianeta a cercare un futuro migliore nei paesi maggiormente sviluppati (Europa e Stati Uniti in primo luogo). Ma il mondo occidentale, oltre che con la guerra e con la violenza, non sa dare risposte serie e concrete a questi fenomeni. Risposte che dovrebbero contemplare un vero e proprio cambio di rotta nelle politiche di sviluppo della società: non più sfruttamento delle classi sociali più deboli, non più sfruttamento ossessivo delle risorse del pianeta, riduzione delle differenze sociali che stanno diventando sempre più esasperate. Politiche che però non possono essere la bandiera dei movimento sovranisti e populisti che in diversi paesi hanno preso il sopravvento. Quando poi il sovranista e populista per eccellenza, Donald Trump, arriva alla guida della maggiore potenza mondiale, gli Stati Uniti, ecco che la frittata è servita e le speranze di un progresso civile, sostenibile e che persegua l'uguaglianza fra i popoli sono definitivamente affossate. Il biondo laccato presidente degli Stati Uniti, dopo aver dichiarato una guerra economico finanziaria al mondo intero con la sua politica dei dazi, ora ha dato il via libera ad un altro energumeno come il presidente turco Erdogan, per la sua guerra contro il popolo curdo. Una guerra assurda e incivile, se mai una guerra possa essere civile, rivolta a quel popolo "usato e sfruttato" dagli Stati Uniti e non solo per sconfiggere l'Isis. Un atto quello di Trump vergognoso e criminale contro il quale nessuno è in grado di opporsi adeguatamente. L'Europa, che in queste questioni conta meno di zero, protesta ma non va oltre le parole dopo aver finanziato la Turchia per trattenere oltre un milione e mezzo di profughi in fuga dalle guerre del medio oriente. Ed ora Erdogan minaccia di liberare questi disperati lasciandoli liberi di arrivare in quei paesi che in queste ore stanno protestando per l'azione militare contro il popolo curdo. Difficile stabilire chi sia il criminale maggiore: Trump che da il via libera a Erdogan, Erdogan che inizia la sua guerra contro i curdi, l'Europa intera che si è messa nelle condizioni di essere ricattata da Erdogan e che lo finanzia. Di certo è che in questi anni le lancette della storia vanno indietro e l'umanità non progredisce.

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