mercoledì 17 gennaio 2018

Sono solo bruscolini ...

Ci si meraviglia ogni giorno del livello qualitativo di questa campagna elettorale nella quale tutti fanno promesse più o meno fantasiose e più o meno, quasi tutte meno, realizzabili. Si va dalla cancellazione di tasse e balzelli vari (canone tv, bollo auto, flax tax etc.), a bonus di vario tipo (pensioni minime, bonus a chi non lavora, etc.), a cancellazioni di leggi (fornero, vaccini, etc.). Sebbene si tratti di promesse differenziate nella forma, hanno tutte un elemento che le accomuna nella sostanza: sono tutte promesse ascrivibili alla categoria di “annunci” in quanto a nessuna delle suddette promesse è allegato un semplice progettino per la sua realizzazione. Basterebbe infatti dichiarare da dove saranno reperiti i fondi necessari per realizzare la promessa e come riempire quel buco che si verrebbe a creare. Nessuno lo fa semplicemente perché .. non lo può fare. Nella situazione attuale chiunque vada al governo, che si tratti del centro destra o del M5S o del centro sinistra non fa differenza, ha una strada ben precisa da percorrere già segnata dalla quale gli scostamenti potranno essere minimi: la strada segnata dall’europa. A meno che naturalmente qualcuno prospetti l’uscita dall’europa stessa, ma chi lo aveva fatto è prontamente tornato indietro. Sulla politica economica qualunque governo si cimenterà nella guida del paese a partire dal 5 marzo, avrà margini di intervento molto stretti e potrà semplicemente “tentare di alleggerire” la pressione fiscale con qualche piccolo bonus, tipo gli 80 euro, che saranno ininfluenti sulla fiscalità generale.
Le tasse infatti, che sono il vero lacciolo di questo paese insieme alla burocrazia ed alla evasione fiscale, non le decide il governo o la politica italiana ma sostanzialmente le decide l’europa. In questi anni di fatto la pressione fiscale è cambiata di qualche zero virgola ininfluente sul cittadino medio e chi dice di aver diminuito le tasse da 25 anni a questa parte dice semplicemente una bugia. Alcuni balzelli sono stati tolti o diminuiti (vedi Imu e canone tv) ma di contro ne arrivano altri a bilanciare ed a far si che il conto della tassazione rimanga di fatto invariato. Certo sono aumenti dei quali il politico non tiene conto, ma che al cittadino pesano sulla propria tasca, ed il cittadino verifica solo il risultato finale e non se un singolo balzello è stato abbassato o cancellato. Nel 2017 infatti abbiamo avuto un aumento della pressione fiscale sull’energia elettrica di cui nessuno parla: a fronte di consumi inalterati il costo della bolletta è aumentato del 25-30% perché sono stati aumentati tutti quegli oneri che niente hanno a che fare con i consumi reali. E che cosa sono questi oneri se non tasse occulte (e nemmeno tanto) ? Unico modo per diminuire la pressione fiscale sarebbe agire sulle aliquote irpef, un’azione strutturale e chiara, ma questa è una promessa che nessuno proprio nessuno può fare e allora rimane nel cassetto o addirittura buttata nel cestino.
Certo la politica potrebbe avere un grande margine di manovra se si impegnasse davvero a combattere l’evasione fiscale, ma come si può verificare in questi giorni nessuno ne parla perché in Italia gli evasori sono tanti e quindi sono anche tanti i voti che questa categoria di cittadini può mettere a disposizione di tutti. Meglio tacere in campagna elettorale, poi quando ci si trova al governo si adotta qualche misura che fa ricuperare qualche milione di euro senza intaccare lo zoccolo duro dell’evasione, quello che si misura a 9 cifre.
Quindi non ci meravigliamo delle promesse fantasiose di questi giorni, la classe politica italiana non ha altre armi da utilizzare, perché se qualcuno le utilizzasse davvero (e qualcuno c’è che fa proposte veramente di cambiamento) rimarrebbe confinato a percentuali dello 0, in quanto gli italiani .... non vogliono cambiare e si accontentano di qualche bruscolino.

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