venerdì 5 gennaio 2018

Il carrozzone elettorale si è messo in moto


Le manovre per presentarsi alle elezioni del 4 marzo sono ormai in pieno svolgimento e si prospettano due mesi di "grande divertimento". Le prime mosse sono per presentare liste e listarelle più o meno apparentate ai partiti più robusti perché una delle schifezze del Rosatellum è quella di distribuire i voti della lista che non arriva al 3% alle liste alleate che lo superano. In pratica il cittadino vota una lista ed il suo voto va a finire ad altri, un vero esempio di democrazia. Anche chi ha fatto della propria "solitudine" una bandiera, come il Movimento 5 Stelle, ha messo in campo le proprie schifezze con l'obiettivo di scopiazzare i partiti tradizionali ed accappararsi voti da destra a sinistra. Il M5S ha aperto le porte anche ha indagati e/o condannati oltre che a personaggi non facenti parte del movimento stesso così sembra che fra i candidati che si sono iscritti nei giorni scorsi ci sia di tutto di più. Lo scopo è di convincere anche gli astensionisti ma il risultato potrebbe invece essere quello di aumentare il partito di maggioranza relativa in Italia, quello dell'astensione appunto. Nell'area di centro il fermento invece sta lievitando ora dopo ora. Il Partito Democratico, maggiore esponente di questa area, si è reso conto di aver sostenuto una legge elettorale che non gli concentirà di vincere le elezioni e che l'unica possibilità di rimanere al governo saranno le grandi intese rispolverando il Nazzareno bis. Ed allora si sta manovrando all'esterno del Pd con la Lorenzin che da vita al proprio movimento, la Bonino che si apparenta con Tabacci che poi si apparenta con il Pd, insomma una serie di piccoli partitini che rastrelleranno voti senza arrivare al fatidico 3% per poi quindi distribuire gli stessi voti al Partito di Matteo Renzi. Nel frattempo lo stesso Pd perde pezzi dopo pezzi grazie anche all'attività di un governo incapace di gestire anche un problema come quello dei sacchetti "biodegradabili" per frutta e verdura da utilizzare nei supermercati. Dopo i salassi di inizio 2018 (elettricità, gas, autostrade) arriva anche il balzello del sacchetto degna conclusione di una legislatura raffazzonata che ha messo in evidenza tutti i limiti di una classe politica inadeguata. A sinistra si tenta, senza convinzione, di dare vita ad una formazione "annacquata" già dal simbolo, dal nome e dal suo leader: Liberi e Uguali con Pietro Grasso. Un movimento destinato, se otterrà un buon successo, a fare da stampella per un pò ad un governo Pd nel tentativo, che fallirà, di spostare a sinistra quel partito ormai spostato al centro fino a che sarà guidato da Renzi. La sinistra vera divisa in mille rivoli non avrà grandi opportunità in un paese destrorso soprattutto in mancanza di leader che si possano definire tali. La parte più stabile sembra essere quella del centro destra fondata sul trio Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia. Certo anche lì ci sono alcuni movimentini che tenteranno di strappare qualche voto da distribuire però alla fine fra i tre leader Salvini, Meloni, Berlusconi che nonostante i piccoli litigi a favore dei media, finiranno forse per vincere le elezioni e ritrovarsi a ricondurre il paese nel disastro proseguendo l'opera renziana. Nel frattempo comunque non si parla di programmi, di progetti, di strategie che non interessano a nessuno se non alla gente comune che poi alla fine voterà solo in base ai nomi oppure si asterrà. Insomma il futuro non è roseo e anche se diminuiremo il consumo di plastica spendendo qualche euro in più, si finirà per inquinare ancora di più lo stato di salute del paese.

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