lunedì 22 gennaio 2018

La partita si giocherà sull'astensione




Chi potrà veramente vestire i panni dell'ago della bilancia alle elezioni del prossimo 4 marzo è quel 40% di cittadini che secondo i sondaggi sono votati all'astensione. Se quella percentuale di astensionismo rimarrà tale, non cambierà assolutamente niente nel nostro paese indipendentemente da chi risulterà vincitore alle prossime elezioni (ammesso che con questa legge elettorale ci possa essere un reale vincitore). Potrà cambiare la maggioranza, potranno cambiare il presidente del consiglio ed i ministri, potranno cambiare i partiti che sostengono il governo, ma la sostanza dell'azione politica non subirà modifiche tali da portare ad un inversione di rotta nel paese. Inversione che possa cambiare le politiche del lavoro e soprattutto dell'equità sociale in una società nella quale le disuguaglianze la fanno da padrona e diventano sempre più marcate. L'unica svolta la possono dare coloro che si astengono e che portano come motivazione della loro scelta quella di non sentirsi rappresentati da alcuno dei partiti del panorama politico italiano. Un ragionamento comprensibile ma che porta ad una sola consequenza: lasciar decidere agli altri che inevitabilmente saranno coloro che non porteranno ad alcun cambiamento ritrovandosi a votare per i soliti partiti e/o movimenti già presenti in parlamento che non hanno saputo rispondere alle esigenze del paese reale. Si potrebbe allora tentare di girare la motivazione del non voto: se non c'è qualcuno che risponde alle vostre idee ed esigenze, c'è almeno qualcuno che non vorreste al governo ? Immagino di si ... ed allora non resta che cercare fra l'offerta più o meno seria che in queste elezioni sarà vasta almeno come simboli ma, per fortuna, anche in contenuti e per esempio scegliere un voto per quella formazione che non era rappresentata nella legislatura uscente e che non è legata nel suo manifesto elettorale ad alcun partito uscente sempre dall'attuale legislatura. Questo potrebbe essere un modo per praticare un astensionismo attivo e dare un segnale reale di cambiamento magari mandando in parlamento gente nuova e inaspettata. Poi naturalmente potrebbe accadere come cinque anni fa quando quella forza si chiamava Movimento 5 stelle ma fu subito una delusione, aspettata e prevedibile, fin dalle prime battute della legislatura quando si rifutarono di tentare davvero di cambiare il paese. 
Se poi siete fortunati e avete voglia di leggere e informarvi magari capita che vi imbattiate in una formazione che ha anche un programma serio, sicuramente di non facile attuazione, ma ache almeno nelle premesse è alternativo a tutto il panorama politico ormai incancrenito da 25 anni di politica contro il popolo e le classi sociali più deboli. Una formazione che si presenta scevra dai soliti simboli che possono essere fastidiosi per chi non è ideologicamente schierato ed al solo vedere una bandiera rossa o una falce e martello si gira dall'altra parte inorridito. Una formazione che non presenta nomi altisonanti ma persone che in qualche modo intendono lavorare per tentare un'inversione di tendenza alla politica di questo paese dove ormai, inseguendo la favola che non esistono più destra e sinistra, lavorano tutti nella stessa direzione con differenze che rimangono isolate in semplici sfumature. Il programma è vasto e lo si può trovare qui ma un piccolo riepilogo si può sintetizzare come segue. Non lasciamoci sfuggire questa nuova occasione per provarci.

https://poterealpopolo.org/

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