mercoledì 4 gennaio 2017

Lo Stato gratta ai pensionati per dare alle banche


Uno degli slogan preferiti del fu Pesidente del Consiglio, Matteo Renzi, era quello del "Abbiamo abbassato le tasse". Si vero qualche tassa è stata abolita ma al cittadino comune alla fine interessa il saldo finale ed allora si scopre che il saldo è ancora in attivo a favore dello stato. Le strategie per raschiare dove si può raschiare sono innumerevoli ed è solo questione di fantasia. E' sufficiente poi andare a toccare categorie contrattualmente deboli e poco protette per far passare inosservati provvedimenti che garantiscono liquidità allo stato a danno del cittadino. Una di queste categorie è naturalmente quella dei pensionati. Ecco che il pensionato è stato il primo ha ricevere un bel regalino nel nuovo anno: le pensioni non saranno più pagate il 1° giorno del mese (che in caso di giornata festiva faceva già slittare il pagamento a differenza di qualche anno fa quando veniva, giustamente, anticipato) ma bensì il secondo giorno bancabile. Vediamo che cosa significa questa apparentemente insignificante norma per il 2017:

Gennaio: dal 1 al 3
Febbraio: dal 1 al 2
Marzo: dal 1 al 2
Aprile: dal 1 al 4
Maggio: dal 1 al 3
Giugno: dal 1 al 5
Luglio: dal 1 al 4
Agosto: dal 1 al 2
Settembre: dal 1 al 4
Ottobre: dal 1 al 3
Novembre: dal 1 al 2
Dicembre: dal 1 al 4

Una media di 2 giorni e mezzo di ritardo nel pagamento della pensione che significa un bel gruzzolo di interessi a discapito dei pensionati. Insomma lo stato da una parte fa vedere la carota e si mostra meno vorace in termini di tasse, dall'altra usa un bel bastone per sotrarre denari in maniera più subdola e indiretta. Ogni commento è superfluo, vale comunque la pena di sottolineare che le "bufale" non sono solo un sottoprodotto della rete ma costituiscono anche il pane quotidiano del politico di turno che si affaccia al governo del paese.

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