martedì 24 gennaio 2017

Un paese che tira avanti alla giornata


Ormai di terremoti e disastri dovuti ad eventi naturali ne abbiamo passati diversi in questo paese, ma la rappresentazione è sempre più o meno la stessa: disatro, morti, promesse, polemiche, responsabilità, tro quattro giorni di grandi dibattiti discussioni e poi il tutto lentamente ma inesorabilmente rallenta per silenziarsi definitivamente fino al prossimo evento. Forse questa volta anche la natura stanca di questo tran tran che finisce per non portare a niente, si è stancata ed ha deciso di darci una scossa sperando che sia la volta buona: terremoto ad agosto, terremoto ad ottobre ed arrivato l'inverno senza che niente o quasi fosse portato a termine di quanto promesso, altro terremoto con tanto di supernevicata, valanga e purtroppo altre vittime. Ed eccoci qui per la terza volta in pochi mesi a parlare di responsabilità, di quello che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto. E le responsabilità di chi sono ? Semplice: di uno stato e di una politica che non sa guardare oltre il proprio naso o meglio oltre il proprio voto. E' chiaro che oltre agli eventi naturali, inevitabili e indipendenti dalla nostra volontà il nostro paese ci mette sempre del suo per aggravare situazioni di per se già critiche ma che una buona politica potrebbe quanto meno mitigare negli effetti disastrosi. Ed invece noi finiamo per amplificarli. Inefficienze, tagli, incuranza sommate ad una corruzione strisciante portano a disastri nei quali finiscono per perdere la vita persone innocenti. Abbiamo una Protezione Civile che lancia allarmi meteo che chiunque può leggere con un semplice smartphone ma se poi a questi allarmi non segue un'azione immediata ... a che cosa servono ? Da una settimana si sapeva che ci sarebbero stati tre giorni di nevicate intense in quella zona e si è lasciato che l'unica strada per arrivare a quell'albergo divenasse impraticabile. Poi c'è da combattere con tagli alla spesa pubblica, uno sport che va di moda molto in questi ultimi anni ma il cui unico risultato è stato tagliare dove forse non si doveva incapaci appunto di capire quale spesa fosse davvero inutile e quale invece necessaria e quindi da mantenere. Invece si è tagliato a pioggia su tutto, risultato: assistenza sanitaria sempre più inaccessibile ai ceti medio bassi, attrezzature inadeguate per le forze dell'ordine e per corpi come i vigili del fuoco o la stessa protezione civile, scuola dove ormai senza un contributo delle famiglie i ragazzi non potrebbero nemmeno andare al cesso, e via dicendo. Per non parlare dei sindaci lasciati in braghe di tela e costretti a fare da esattori per lo stato centrale senza le risorse necessarie per organizzare e far fronte a problemi ordinari del loro territorio. Insomma qui non serve solo un piano lanciato a suon di slides, qui serve impegno serio e costante guardando oltre il voto, quel voto che in Italia si ripete a cadenza stagionale e che diventa, ad ogni occasione, terreno di scontro per promesse poi puntualmente disattese. Navighiamo a vista fino a quando la natura che lo consentirà ... poi sarà buoio pesto.

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