martedì 6 gennaio 2015

Renzi che aiuta Berlusconi ? E dove sta la notizia ....


La memoria di questo paese è sempre stata molto corta: dimentica presto per poi stupirsi o scandalizzarsi in merito a certi comportamenti che dovrebbero essere ormai consolidati. La vicenda del decreto fiscale venuta alla luce in questi giorni ne è un classico esempio. Non c'era certo bisogno di questo decreto per capire che Renzi altro non è che il braccio armato di Berlusconi, colui che in nome della sinistra sta tentando di attuare tutte quelle riforme, o meglio controriforme, che il condannato non è riuscito a portare a termine. Il buongiorno era già palese dal mattino durante l'ultimo governo Berlusconi quando il pregiudicato di Arcore chiamò a rapporto il sindaco di Firenze nella sua residenza milanese. Renzi non ewsitò un attimo a presentarsi a cena dall'ex cavaliere giustificandosi che si trattava di un incontro istituzionale, ma guarda caso si svolgeva non nella sede naturale di un simile incontro e cioè Palazzo Chigi ma bensì ad Arcore. Probabilmente è proprio in quell'incontro che fu studiata la strategia da seguire per portare Renzi dove si trova adesso per poi portare a termine il piano berlusconiano. Le primarie che portarono Matteo alla guida del Partito Democratico furono il primo atto di questa strategia: si cambiarono le regole del gioco consentendo a chiunque di andare a votare per quelle votazioni tanto decantate come un momento di alta democrazia. Sarebbe come se al consiglio di amministrazione di un'azienda si consentisse a chiunque di partecipare e di votare. Renzi ha così conquistato il partito e subito dopo ha pugnalato alle spalle Letta presidente del consiglio di un governo a guida Pd. Subito poi si è premunito di far entrare il condannato Berlusconi nella sede del partito stesso per stendere un accordo "segreto" per mettere in campo riforme sia costituzionali che di altro genere con un unico obiettivo: dare le ultime spallate ad una democrazia malata per togliere potere ai cittadini e concentrarlo nelle mani del mondo imprenditoriale e finanziario. Il famoso patto del Nazareno non è mai stato reso pubblico, ma lentamente  contorni si vanno via via palesando e ne fanno vedere l'obiettivo finale: riportare Berlusconi, condannato per frode fiscale, nel mondo della politica dopo esserne stato giustamente allontanato grazie alla legge Severino. Il decreto fiscale di Natale sarebbe stata la mossa finale per riconsegnare l'agibilità politica al pregiudicato, ma l'imbroglio è stato scoperto troppo presto e Renzi ha dovuto fare una parziale marcia indietro. Questo passo indietro secondo il presidente del consiglio dimostrerebbe che si è trattato solo di una svista, in realtà è a dimostrazione che quell'articolo salva Berlusconi è stato inserito di proposito: se il governo fosse stato convinto di quella norma l'avrebbe sostenuta anche se a favore di un singolo come l'ex cavaliere. Invece il decreto è stato ritirato e sarà ripresentato addirittura dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, altra prova che sarà usato come merce di scambio per quella elezione. Qualcuno ha ancora dubbi sulla sudditanza del giovane presidente del consiglio al furfante di Arcore ?

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