mercoledì 14 gennaio 2015

Dimissioni Napolitano: un'altra vetrina per pagliacciate e ipocrisia della politica italiana


Oggi finalmente si è dimesso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la politica italiana non perde certo occasione per dimostrare la propria inadeguatezza a governare un paese come l'Italia. Da una parte ci sono i politici che ringraziano il Presidente e si affannano a fare dicahiarazioni ovvie sul futuro inquilino del Quirinale: "Dovrà essere un garante delle istituzioni ed una personalità di spessore". Affermazioni inutili che mai si alcun rappresentante della politica italiana si era mai sognato di precisare. E' la Costituzione che sancisce le caratteristiche della figura del Presidente della Repubblica e non c'è alcun bisogno di ripetere principi ovvi. Il solo fatto di fare simili dichiarazioni dimostra lo spessore e l'alto profilo istituzionale di tali politici guidati dal dispensatore dell'ovvio per definizione: Matteo Renzi. Ho vissuto le elezioni di Napolitano primo mandato, di Ciampi, di Cossiga, di Spadolini, e via dicendo ma non ho mai sentito alcun leader politico e di governo di quegli anni affermare che il presidente della repubblica avrebbe dovuto essere un personalità di spessore e garante delle istituzioni. Sono principi ovvi e sanciti dalla Costituzione. Dall'altra parte poi ci sono i detrattori di Giorgio Napolitano, Forza Italia e Lega in testa seguiti a ruota dal Movimento 5 stelle. I primi due si dimenticano di essere andati due anni fa in ginocchio, insieme al Pd, dal Presidente chiedendogli di accettare un secondo mandato, fatto unico nella storia della Repubblica. Ora lo accusano entrambi: Forza Italia di non aver liberato un pregiudicato da un giusto processo che finalmente era arrivato alla condanna finale, la Lega di essere un presidente schierato a sinistra. Entrambi lo accusano di aver costretto Berlusconi a dimettersi da presidente del consiglio e di aver dato mandato a tre governi (Monti, Letta e Renzi) nessuno dei quali "eletti" dal popolo. Purtroppo o per fortuna nella repubblica italiana la costituzione prevede che il capo del governo sia nominato dal Presidente della Repubblica ma che deve ricevere la fiducia del parlamento per poter governare. Questo è quello che è accaduto in Italia e quindi la responsabilità dei tre governi sopra citati non è certo di Giorgio Napolitano ma solo ed esclusivamente del parlamento. Giorgio Napolitano ha salvato l'Italia nell'ultimo governo Berlusconi facendo da baluardo ad un governo che avrebbe potuto fare danno anche più irreparabili di quelli che ha combinato se non ci fosse stato il Presidente della Repubblica. Ha poi costretto il condannato a lasciare il governo del paese evitando al paese una fine come quella ed anche peggiore della Grecia. Tutto quello che è avvenuto è rimasto nel limiti fissati dalla Costituzione, quella Costituzione che oggi si vuole cambiare per renderla più malleabile e più duttile a personaggi come Berlusconi e Renzi, assetati di potere e nemici della dmocrazia se pur per motivazioni diverse. Grazie quindi a Napolitano ed ora vedremo che cosa sarà capace di fare questa politica che di parole ne spende tante ed a sproposito ma che poi nei fatti è una vera e propria tragedia.

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