martedì 30 dicembre 2014

Un anno di bufale renziane



Mai dire 18. 
"L'articolo 18 è un totem ideologivo, inutile disciterne" (Matteo Renzi, 12-8). "Non serve abolire l'articolo 28. Basta il contratto di inserimento (Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, 17-8). "Il problema non è l'articolo 18, che riguarda 3 mila persone" (Renzi, 1-9). 
Detto fatto .... cancellato l'articolo 18.
 
Pil per tutti.
"Abbiamo abbassato le previsioni di crescita del Pil rispetto al governo Letta. Sono prudenti ma saranno smentite, lo prometto" (Renzi, 8-5). "Che la crescita sia 0.4% o 0.8% o 1.5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone" (Renzi 24-7). 
Letta prevedevza un +1% annuo, Renzi un +0.8%, la commnissione Ue al -0.4%.

Ogni promessa ....
"Nessuna preoccupazione sui conti pubblici" (Renzi 2-8). 
Nel 2014 sotto il governo Renzi il debito pubblico è cersciuto di 8 miliardi al mese arrivando alla cifra record di 2.140 miliardi.

Legge elettorale 
"Nonostante i gufi la legge elettorale è passata alla Camera ed entro settembre sarà approvata: mai più larghe intese e chi vince governa cinque anni. Politica-Disfattismo: 1-0" (Renzi 12-3). L'Italicum è arenato al senato con molti emendemanenti del governo per cui dovrà tornare alla Camera.

Antimafia.
“...una proposta organica sulla base del lavoro fatto dalla commissione presieduta da Garofoli istituita a Palazzo Chigi, con Cantone e Gratteri, per elaborare strumenti e contributi per rendere più incisiva la lotta alla criminalità organizzata... Porterò questi temi anche sui tavoli del semestre europeo che si apre tra qualche mese, perché la mafia non è più solo un problema italiano. C’è tanto lavoro da fare”(Renzi,  2-3). 
Nulla di fatto, men che meno sul tavolo del semestre europeo. A parte la legge che riduce le pene e rende praticamente impunibile il voto di scambio politico-mafioso.

Ottanta euro.
“Ho preso un impegno con partite Iva, incapienti e pensionati nel proseguire il lavoro di abbassamento delle tasse iniziato con i lavoratori dipendenti e lo manterrò”(Renzi, 23-4). “Dal 2015 i pensionati saranno dentro la stessa misura prevista nel decreto Irpef degli 80 euro”(Renzi, 23-5). “Il bonus sarà allargato”(Renzi, 3-6). 
Nessun allargamento degli 80 euro a incapienti, pensionati e partite Iva (queste ultime, anzi, si vedono triplicare l’aliquota fiscale).

La ripresa
 “Lavoriamo per una ripresa col botto a settembre”(Renzi,1-8). “La ripresa è un po’come l’estate: magari non è bella come volevamo, arriva un po’in ritardo, ma arriva” (Renzi, 5-8). 
Nessuna ripresa, anzi: stagnazione e recessione.

Lavoro
“Presentazione entro otto mesi di un Codice del lavoro che racchiuda e semplifichi tutte le regole attualmente esistenti e sia ben comprensibile anche all’estero” (Renzi, 8-1). “Nel Jobs Act ci sarà il salario minimo” (Renzi, 12-3). 
Il Codice del lavoro non esiste nemmeno dopo 12 mesi e nel Jobs Act non c’è traccia di salario minimo.

Spending review
“La spending review la faremo lo stesso anche senza Cottarelli. Dai tagli di spesa avremo 16 miliardi e porteremo il deficit al 2,3%” (Renzi, 30-7). “I tagli saranno non per 17, ma per 20 miliardi. Il governo valuterà tagli non lineari per ciascun ministero. Lunedì con Padoan incontrerò tutti i ministri. Ognuno potrà e dovrà valutare le singole spese da tagliare” (Renzi, 3-9). 
Licenziati Cottarelli e la sua spending review, solo tagli lineari alle Regioni (4 miliardi) e agli enti locali (2,2 miliardi); quelli ai ministeri ammontano a poco più di 1 miliardo. Totale: 8 scarsi. E il deficit è al 2,9%. Forse. 

Unioni civili
“Sulle unioni civili ci sarà una proposta ad hoc del governo sul modello tedesco”(Renzi, 27-7). Nessuna proposta del governo sulle unioni civili, né tedesca né esquimese. A parte l’unione incivile con Silvio Berlusconi. 


(Dall'editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano)

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