mercoledì 21 gennaio 2015

Nasce il partito unico di Renzusconi: il partito dei demoforzisti.


Oggi 21 gennaio 2015, anniversario fra l'altro della nascita del partito Comunista Italiani (21 gennaio 1921 a Livorno), Matteo Renzi di fatto distrugge l'erede di quel partito traghettandolo nelle braccia di Silvio Berlusconi, padre putativo dell'attuale presidente del consiglio. In epoche passate nelle quali aveva ancora senso di parlare di democrazia in Italia, oggi si aprirebbe una crisi di governo in quanto la maggioranza che sostiene da circa un anno l'attuale esecutivo, di fatto non esiste più. Con una magistrale operazione di taglia e cuci alla bocca delle opposizione, il Senato cancella di fatto qualche migliaio di emendamenti compresi quelli che avrebbero dovuto riportare la legge eletterale nell'ambito di una legge democratica che avrebbe riconsegnato ai cittadini la possibilità di eleggere i propri rappresentanti. Il tutto non grazie ai voti della maggioranza e soprattutto del partito di maggioranza relativa che sostiene il governo, ma grazie ai voti del partito, Forza Italia, partito che si è sempre dichiarato all'opposizione. Renzi lentamente sta ottenendo quello che si era ripromesso fin da quella cena ad Arcore quando era ancora sindaco di Firenze: portare a termine il progetto di Silvio Berlusconi nel riformare il paese. Ha trovato terreno fertile in un partito che fin dalla sua nascita è sempre stato più che un partito un carrozzone senza anima, ma allo stesso tempo ha saputo giocare "sporco" per ottenere il suo obiettivo. Prima ha preteso che la buffonata delle primarie diventassero ancora di più una presa in giro per i militanti del Partito Democratico aprendo il voto a chiunque, una situazione che gli è poi sfuggita di mano a Napoli e in Liguria. Poi preso il potere all'interno del partito ha "accoltellato" alle spalle Letta e compagnia bella. Infine si è messo a fare accordi con il condannato di Arcore sapendo benissimo che senza i suoi voti una parte del Partito Democratico si sarebbe ribellata alla sua manovra di spostamento a destra del partito figlio del più grande partito della sinistra europea. Ora però forze la corda per quel partito si sta definitivamente rompendo. Il primo a mollare è stato Cofferati, la vittima degli imbrogli che ormai si verificano puntualmente ad ogni tornata di elezioni primarie. Dai renziani arriva la critica al cinese che, secondo il loro punto di vista, fa le bizze dopo aver perso. Purtroppo non è così perché Cofferati avave più volte segnalato, ancora prima dello svolgimento delle primarie in Liguria, il rischio di imbrogli con le truppe liguri della destra che si preparavano a sostenere la renziana contro l'ex sindacalista. Appena dopo pochi giorni dalle dimissioni di Cofferati arriva il voto del Senato taglia emendamenti alla legge elettorale e nasce di fatto il partito dei Demoforzisti. E così Renzi dopo essere andato al governo senza passare per elezioni, oggi fa nascere una nuova maggioranza anche questa senza investitura popolare e con questa maggioranza si appresta sia a varare una legge elettorale fotocopia del porcellum anticostituzionale sia a riformare la costituzione ancora in termini antodemocratici trasformando il Senato da elettivo a nominativo. Di fatto Silvio Berlusconi pur tenuto lontano dal parlamento, governa il paese per mano di Renzi che ha sua volta sta completando l'opera di distruzione di un partito che fu di sinistra.

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