martedì 8 luglio 2014

Il processo di dedemocratizzazione del paese ....


Incontri segreti, dirette streaming, twitter, post il tutto portato avanti da leader decaduti, condannati, autonominati ma comunque non passati sotto l'unico processo democratico che dovrebbe costituire il più alto momento della democrazia in un paese: le elezioni. Naturalmente questi incontri, confronti, discussioni e "inciuci" avvengono tutti al di fuori del luogo principe che la Costituzione prevede come istituzione deputata al dibattito ed al confronto politico: il parlamento. Senza poi considerare che i componenti dell'attuale parlamento sono stati eletti attraverso una legge incostituzionale. Questa è la sintesi del processo di riforme che si stanno cercando di attuare in questa legislatura: riforme che non scaturiscono da un dibattito politico e da un confronto fra le varie componenti della politica italiana, ma riforme decise a tavolino da un leader non eletto, da un leader pregiudicato con il contorno di un leader che gioca a fare il politico. Una volta che i tre si saranno accordati il tutto andrà in un parlamento deasutorato dalla corte costituzionale. Qualunque siano i contenuti delle stesse riforme che saranno emanate, il processo che l'Italia sta vivendo è costituisce un processo di abbattimento della democrazia che ne uscirà sicuramente mal ridotta. Il parlamento dimezzato nelle sue componenti ma soprattutto un parlamento la cui composizione sarà decisa nelle segreterie dei partiti e non da una competizione elettorale democratica. Un ramo, il senato, sarà desautorato delle sue funzioni e non avremo più una seconda camera lasciando tutto il potere in mano ai nominati stessi. E' davvero questo che vogliono quegli elettori che hanno votato Pd alle ultime elezioni europee ?

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