lunedì 5 maggio 2014

Dallo sport alle istituzioni ... un paese in mano ai pregiudicati ...


Questo strano paese fornisce sempre spunti che possono essere interpretati in maniera esilarante o drammatica a seconda dello stato d'animo, ma sicuramente densi e pregni di ipocrisia. Da due giorni giustamente i media si interrogano e accusano lo stato di essere stato messo sotto scacco da delinquente ultras del Napoli che ha deciso a suo piacimento se giocare o meno una partita. Ma gli stessi media poi non si scandalizzano ed accettano se, fatto ancora più grave, lo stesso stato si affida, per riformare se stesso e la carta costituzionale, ad un pregiudicato. Dove sta la differenza in questi due episodi che denotano quanto ormai la nostra democrazia sia in mano a dei delinquenti ? Alla fine nessuna e il secondo caso, quello delle riforme costituzionali, è sicuramente più grave della finale di Coppa Italia. Questa è l'Italia in mano a pregiudicati nello sport, in mano a pregiudicati che decidono come dovranno essere riformate le istituzioni, in mano agli evasori fiscali che condannano i cittadini onesti ad essere subissati di tasse ed a perdere il lavoro. Un quadro desolante reso ancora più preoccupante e senza speranze da tutte le forze politiche che, senza vergogna, in queste ore sfruttano quello che è accaduto sabato sera a Roma per la loro campagna elettorale. Ed è questo l'aspetto che non lascia speranze. Gli episodi possono essere superati se qualcuno fa intravedere una luce, un obiettivo ma per fare queso quel qualcuno deve avere un progetto da portare avanti. In questo momento in Italia nessuna forza politica ha un progetto o un modello di sviluppo da attuare e la dimostrazione sta appunto nel fatto che si deve ricorrere alla finale di coppa italia, ad un ragazzo in fin di vita, ad un delinquente con una maglietta che inneggia ad un assassino per alzare i toni della campagna elettorale.

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