venerdì 2 maggio 2014

Dai partiti ideologici ai partiti ... con Giovanardi


Sono in molti quelli che vedono la caduta delle ideologie come un fatto positivo che dovrebbe portare un movimento politico a fare delle scelte non sulla base di principi ideologici quanto piuttosto valutandone i vantaggi per il paese e per i cittadini. Forse la società postideologica è ancora troppo giovane per fare realmente un salto di qualità dal punto di vista politico, sta di fatto che oggi è sempre più difficile e complicato valutare le differenze fra i progetti che può avere un partito rispetto ad un altro. Fatto sta che oggi si può sentire qualsiasi partito fare le stesse proposte come ridurre le tasse, aumentare la produttività, far crescere il lavoro, diminuire il costo del lavoro e via dicendo, ma in che modo e con quale progetto di società è difficile se non impossibile saperlo. Questo perchè ogni partito non ha un modello di società di riferimento, non ha più appunto un'ideologia da seguire e prosegue a naso a seconda del momento, naviga a vista senza avere chiaro quale sia il proprio obiettivo. Ed ecco allora lo sconcerto quando ci si trova ad affrontare un qualsiasi tipo di elezione. Molte parole d'ordine sono comuni e si finisce poi per votare il leader o la persona di spicco indipendentemente dal progetto politico, anche perchè sempre assente. Questa situazione si è aggravata, almeno per le elezioni politiche, a causa della legge elettorale che costringe l'elettore a votare a scatola chiusa non potendo nemmeno scegliere i propri candidati. C'è anche da dire poi che gli italiani questa democrazia che reclamano non l'hanno mai usata a pieno quando ne avevano o ne hanno la possibilità. Come si può pensare per esempio che alle elezioni europee di 5 anni fa Berlusconi abbia ricevuto centinaia di migliaia di preferenze sapendo che mai sarebbe andato al parlamento europeo ? E quanti hanno utilizzato veramente le preferenze quando era possibile alle elezioni politiche ? Ed anche in questa situazione sarebbe possibile utilizzare in maniera più oculata il voto per esempio non mettendo la croce sul simbolo di partiti che al loro interno personaggi come per esempio Giovanardi. Qui non c'entra nè l'idea politica nè altro perché credo che nessuno sappia quali siano le idee di questo presunto politico oltre l'odio per gli omosessuali ed ora il suo appoggio per dei criminali anche se poliziotti. Avere in parlamento personaggi come questo è anche il risultato non solo di una legge elettorale che non consente la scelta dei parlamentari ma an che e forse soprattutto un quadro politico ormai senza una vera e propria identità. Il ritorno alle preferenze, che nessuno vuole (anche coloro che ora sbraitano per averle ma che non hanno fatto niente fino ad oggi per reintrodurle), probabilmente non modificherebbe sostanzialmente la situazione ma almeno il politico scellerato dovrebbe rendere conto ai propri elettori delle scemenze e delle sempiaggini che affida ai mezzi di informazione.

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