domenica 11 maggio 2014

Bring Back Our Girls


La guerra come strumento di lotta al terrorismo ha fallito come d'altra parte era molto facile prevedere. Unico risultato è stato quello di spostare il teatro delle azioni dei terroristi del fondamentalismo islamico dalle città ed i luoghi del mondo occidentale, a luoghi meno sicuri e più pervasi da guerre civili e fratricidie. La scomparsa delle studentesse in Nigeria può essere inquadrato in questo contesto. Nonostante le guerre in Iraq ed in Afghanistan il mondo occidentale non ha modificato di una virgola il proprio atteggiamento nei riguardi dei paesi più poveri e più arretrati culturalmente. Il mondo occidentale e capitalista continua nel suo sfruttamento delle risorse naturali del terzo mondo, continua a mantenere quella parte del pianeta al proprio servizio senza fare niente per combattere la povertà, la fame, l'arretratezza fornendo la base per il diffondersi dell'odio e del fanatismo religioso. A dimostrazione di questo atteggiamento c'è la poca rilevanza che viene data dai media alla scomparsa delle circa 300 studentesse. In fin dei conti si tratta di ragazze di colore che avevano la sola colpa di voler studiare ed elevare il loro livello culturale e sociale, non sono giornaliste o missionarie occidentali, non sono magnati del petrolio e quindi a nessuno interessa la loro sorte. Le grandi potenze internazionali non si mobilitano, ma rimangono indifferenti perchè in fin dei conti non ci sono di mezzo interessi di alcun tipo e quindi non vale la pena impegnarsi per cercare di liberare le povere ragazze. Se non si cambia strada, ma difficilmente accadrà se nemmeno la crisi economica ha provocato un cambio di rotta nella società capitalista, le differenze fra occidente e terzo mondo saranno sempre pù marcate ed a farne le spese saranno le persone comuni come quelle ragazze che provano ad uscire dalla segregazione nella quale sono costrette da povertà, ignoranza e fanatsimo.

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