giovedì 6 marzo 2014

Terminata la stagione della rottamazione è iniziata quella del riciclaggio

La stagione della rottamazione per il Renzie è terminata presto, si è accontentato di fare fuori prima D'Alema e Veltroni, poi Bersani ed infine il colpo da maestro, da far invidia al Bruto di romana memoria, con il povero Letta. Raggiunta la poltrona più ambita, per il momento ma è probabile che sotto la guida del condannato non si accontenterà, ha subito cambiato rotta e si è dato al riciclaggio. Non sono lontani i tempi in cui "consigliava" alla Cancellieri ed alla De Girolamo di dimettersi a causa delle loro telefonate private con amici di dubbia reputazione. Abbiamo tutti pensato che con il Matteo di Firenze finalmente si potesse sperare in una nuova stagione della politica italiana che desse lustro a quella questione morale predicata da decenni a partire dal compianto Enrico Berlinguer. E che dire poi del caso di Francesca Barracciu ritirata dalla competizione elettorale sarda a causa dei suoi problemi con la giustizia ? Anche in quella occasione i più hanno pensato che finalmente il rottamatore avesse intrapreso la strada giusta per combattare la corruzione nel paese più corrotto d'europa. Poi si arriva al colpo di mano che fa salire il rottamatore alla presidenza del consiglio e, se pur storcendo la bocca, i più ottimisti hanno pensato: "Beh almeno inizieranno le operazioni di pulizia anche nei centri alti del potere". Ma sono stati sufficienti pochi giorni per deludere i benpensanti e per passare dalla rottamazione al riciclaggio sporco. La nomina di viceministri e sottosegretari ha subito svelato il cambio di rotta dell'ex rottamatore. Si è vero c'è stata anche in questo caso una vittima, il sottosegretario Gentili, ma quelle dimissioni sono dovute soprattutto all'indignazione di un'altra casta, quella dei giornalisti, che si sono ribellati in maniera trasversale contro un personaggio che avrebbe bloccato l'uscita di un articolo sui problemi con la giustizia del proprio figlio. Ed in Italia quando si toccano i giornalisti si scatena l'inferno. E' solo grazie alle levata di scudi della stampa che il sottosegretario si è dimesso e non certo per l'intervento del rottamatore. A parte questa eccezione tutti gli altri sottosegretari con problemi giudiziari sono stati prontamente protetti dall'improvviso garantismo del governo Renzi. Il caso più emblematico è proprio quello della Barracciu, indegna di correre per la regione Sardegna a causa di un avviso di garanzia, ma che è risultata abile arruolata per diventare sottosegretario del governo più giovane che la repubblica abbia mai avuto. E la questione viene liquidata in pochi secondi dal ministro Boschi, giovane e donna, in un'aula quasi deserta. Bene prendiamo atto che la corruzione rimarrà un problema e che la stagione della rottamazione, che ha riguardato solo i vecchi dirigenti del Pd, è ormai terminata e si è rapidamente passati a quella del riciclaggio, con buona pace del nuovo che avanza.

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