lunedì 10 marzo 2014

Ma abbiamo davvero bisogno di riforme .... o piuttosto di politici capaci


La favola che impera in questi mesi è quella del nostro paese che ha bisogno di riforme per ripartire e per vincere la crisi. Quelle che vanno per la maggiore da un paio di settimane sono la legge elettorale (che poi non è una riforma strutturale) e ancora di più l'abolizione del senato. Il bicameralismo perfetto, che ha funzionato per oltre 60 anni, all'improvviso è diventato un ostacolo per fare le riforme o semplicemente per fare delle buone leggi, piuttosto di essere visto come una garanzia costituzionale affinchè dal parlamento esca una legge la migliore possibile. Ma perchè un sistema che ha funzionato per decenni, ora viene visto come un ostacolo insormontabile ? Il dubbio che sorge, soprattutto a chi ha una certa maturità, non è tanto che il bicameralismo sia un ostacolo, quanto piuttosto che la classe politica sia inefficiente, inadeguata e incompetente perfino nel rispettare semplicemente la costituzione. Senza contare poi che nelle ultime legislature una legge elettorale truffa ha consegnato al parlamento un senato praticamente ingovernabile. Le riforme servono, come servono i tagli alla spesa pubblica, ma sia le une che gli altri devono essere fatti con raziocinio. Una riforma in quanto tale così come il taglio alla spesa pubblica possono anche essere più dannosi del mantenere lo stato delle cose. L'incompetenza e l'inadeguatezza si rivelano ogni qualvolta arriva davvero una riforma o presunta tale. La legge elettorale denominata procellum ne è un esempio eclatante. Un altro esempio è stata la riforma costituzionale che il governo di centro destra del 2001-2006 varo' in fretta e furia alla fine della legislatura e che per fortuna un referendum rimandò al mittente. Quella riforma viene spesso citata dai parlamentari del condannato perchè prevedeva la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma del senato ma poi, e questo piccolo particolare non viene mai citato, contemplava anche un suprepremier con superpoteri come lo scogliomento delle camere ed il licenziamento dei ministri. Una specie di ras costituzionale. Era una riforma che stravolgeva la costituzione e metteva in pericolo la democrazia. Quello è comunque stato l'ultimo provvedimento teso a mettere in campo un qualsivoglia cambiamento pur se sbagliato. Oggi si torna a parlare di riforme ma in che termini ? Una legge elettorale che, ricalca e per certi versi peggiora, la precedente legge dichiarata incostituzionale; l'abolizione del senato senza spiegare le motivazioni oltre quelle di rendere il sistema più efficiente ammesso poi che l'efficienza dipenda dal senato piuttosto che dai piolitici. E' vero che questa può sembrare la questione di chi è nato prima, l'uovo o la gallina, ma 60 anni di storia non si cancellano ed in questi 60 anni sono state emanate diverse leggi anche importanti e nei tempi giusti senza che il bicameralismo rappresentasse un impedimento.

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