giovedì 31 gennaio 2013

Tutti contro tutti ...


Una volta in campagna elettorale si confrontavano idee, programmi, progetti ed era su quel piano che i partiti si affrontavano distinguendosi l'uno dall'altro. Oggi queste differenze non esistono più e tutti si sono livellati su un unico progetto di società ed un unico programma elettorale: ognuno contro tutti gli altri. Non si ascoltano più nè progetti nè programmi nè tantomeno idee che servirebbero in questo periodo di crisi per capire come uscira da uno dei momenti più bui del paese. Siamo tornati indietro di decenni per il lavoro che manca, per la grande maggioranza delle famiglie che riducono progressivamente i loro consumi anche nel campo alimentare, per i giovani che non vedono uscire da questo tunnel per il loro futuro. In questa situazione i politici di un tempo, i veri politici, avrebbero trovato spunti per fare proposte e soprattutto per differenziarsi l'uno dall'altro. Ed invece oggi non sentiamo altro offese, insulti, critiche all'avversario politico e nessuno si distacca da questa specie di arena dalla quale è difficile capire chi ne uscirà vivo. Altro aspetto comune a tutti i partiti è quello degli scandali che travolgono più o meno tutte le formazioni politiche. Ed anche in questo caso ogni singolo politico punta il dito verso lo scandalo del proprio avversario dimenticando i propri di scandali. Fa specie in questi giorni ascoltare quelli del Pdl vomitare tutto il possibile sul Pd per lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena, dimenticando i propri di scandali quelli del Lazio, della Lombardia senza contare gli innumerevoli processi nei quali è coinvolto il suo capo passando attraverso accuse pesanti di partecipazione alla camorra ed alla mafia di diversi suoi parlamentari. E chi non ha scandali dai quali difendersi in quanto nuova formazione politica, si esercita nel candidare personaggi di dubbio personalità. Lo stesso Ingroia, magistrato sceso in politica in nome della legalità prendendo il posto di Di Pietro anche lui caduto in un tombino fatto di conduzione allegra del proprio partito, trova il modo di candidare un certo Di Nardo in campania che si batterà per ottenere l'ennesimo condono edilizio in una regione dove l'abusivismo è un costume diffuso. Insomma è difficile, in questo fango nel quale tutti si dibattono animatamente, pescare qualcuno che sia immune dagli schizzi che saltano ovunque. Ci sarebbe una sola strada: abbandonare al loro destino chiunque abbia anche una minima ombra sia per la conduzione del partito sia per personaggi candidati e che l'elettore non ha la possibilità di non scegliere con le preferenze. Poi c'e' il paravento della legge elettorale, che ancora tutti hanno il coraggio di denigrare dopo non aver fatto niente per cambiare, che viene presa a pretesto addirittura per chiedere a qualcuno di ritirarsi dalla competizione in nome di una presunta crociata contro il centro destra. Crociata che non si fa con le idee ma con la ricerca di alleanze o addirittura con il tentativo di insinuare fra le gente la psicosi del voto utile. Purtroppo questo sarà il fango che ci ricoprirà ancora dopo il 24 febbraio perchè agli italioti basta poco per dimenticare tutto: con 20 milioni di euro ed un giovanotto strafottente che tira calci ad un pallone si risolvono tutti i problemi.

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