lunedì 30 aprile 2012

Uno sparacazzate già lo abbiamo sperimentato


Il parallelo fra il Grillo Parlante di questi giorni e quello che scese in campo 18 anni fa è quasi d'obbligo e scontato. Il dittatore di Arcore vinse le sue prime elezioni grazie a due fattori: una potenza di fuoco mediatica senza precedenti e che nessun politico aveva mai avuto a propria disposizione, una forte capacità di sparare fandonie tanto da renderle credibili togliendo al cittadino una propria capacità di analisi. La prima campagna elettorale di Berlusconi si svolse a suon di slogan alcuni dei quali memorabili: un milione di posti di lavoro, abbattimento delle tasse, pensione minima ad un milione di lira per tutti. Slogan conditi dallo spauracchio dell'avanzare di un fantomatico regime comunista proprio quando ormai il comunismo era caduto in tutta l'europa dell'est. Slogan sventolati ed urlati con la capacità comunicativa indiscutibile dell'uomo di spettacolo ma che mancavano del necessario supporto per costituire un vero e proprio programma di governo: il progetto e la strada da seguire per raggiungere quelli obiettivi allettanti. Chi avrebbe detto di no a lavoro, meno tasse, piu' soldi ai pensionati ? Solo un folle. Ma il paese si è fatto irretire da questi specchietti senza chiedere e pretendere da chi faceva queste promesse di illustrare le modalità atrtaverso le quali avrebbe raggiunto tali obiettivi. Ed infatti gli obiettivi non furono raggiunti ne' con il primo governo di centro destra, ne' con il secondo ne' tantomeno con il terzo. Quell'uomo aveva un solo vero e reale obiettivo: quello di tenersi lontano dai processi e dalla galera. Oggi sta avvenendo un po' la stessa cosa. Sulla spinta della disaffezione del paese per la politica ma soprattutto per i partiti attuali presenti in parlamento, un altro uomo sta avendo un credito crescente. Ma anche questo uomo è un uomo di spettacolo, un comico, che sa comunicare e che, come il suo predecessore di 17 anni fa, strilla, lancia anatemi, propone progetti anche condivisibile, tenendosi però a debita distanza da esporre come intenderebbe mettere in pratica le sue idee. Anche il comico genovese, come l'imprenditore milanese, ha manie di grandezza ed antidemcoratiche: Berlusconi mise in piedi un partito che dipendeva esclusivamente da lui e dai suoi voleri, così come ha fatto Grillo che oggi proibisce ai candidati alle amministrative del movimento 5 stelle di presentarsi in trasmissioni televisive pena l'espulsione del movimento. Ieri poi il Grillo parlante ha superato se stesso dichiarando che la mafia non ha mai strangolato le proprie vittime come sta facendo l'attuale crisi. Una affermazione grave e pericolosa che tende a dare una veste di umanità alla mafia e che manca di rispetto a tutte quelle persone che hanno perso la vita per combattere la mafia. E' vero la crisi attuale sta provocando molte vittime ma non per questo dobbiamo consegnare il paese a personaggi come questo comico che non faranno certo niente per fermare queste morti. Siamo seri una volta tanto in questo paese. Abbiamo consegnato per ventanni i destini dell'Italia ad uomini cornuti tinti di verde guidati da un pluripregiudicato, spero che si eviti di passare la mano ad un comico esaltato che si mette a sparare sentenze solo per aumentari gli incassi dei propri spettacoli.

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