martedì 24 aprile 2012

Ci vorrebbe una nuova liberazione ....

Domani è il 25 aprile festa della liberazione, ma dopo 67 anni il paese è di nuovo ostaggio di un nuovo regime, forse meno rozzo del regime fascista, ma sicuramente più subdolo, più spregiudicato e altrettanto disumano di quello che fu il fascismo in Italia. Il paese ha rischiato negli ultimi anni di perdere quasi tutte le libertà democratiche, conquistate a fatica e con il sacrificio di molte vite umane, grazie ad un governo nel quale sono tornati al poter i vecchi fascisti accompagnati dai fascisti nuovi, quelli di colore verde. Ora che questo pericolo sembra scongiurato l'Italia è oppressa da una parte dalla crisi economica e dal potere delle banche e delle lobbies finanziarie, dall'altra invece da un sistema politico, rappresentato dai partiti che hanno miseramente fallito la loro missione, altamente in crisi, lontano dai bisogni dei cittadini e tutto teso al mantenimento e rafforzamento dei propri privilegi. Potere economico, banche, governo tecnico e partiti stanno strangolando la maggioranza del paese, quella del ceto medio-basso, formata da lavoratori dipendente e pensionati, gente onesta che da sola contribuisce a mantenere uno stato che sta smontando per pezzo lo stato sociale. Sono questi cittadini che in prevalenza stannmo donando il proprio sangue per mantenere in piedi i conti dello stato, mentre grandi patrimoni, banche, grande finanza e politica gioca sulla pelle di questa gente. Sono questi cittadini che stanno contraendo paurosamente i propri consumi aggravando ulteriormente una crisi profonda che ormai dall'inizio dell'anno ha causato un numero impressionante di suicidi fra quei piccoli imprenditori onesti che hanno visto andare in malora le proprie aziende. Insomma ancora una volta la democrazia ha ceduto il passo al regime, questa volta di stampo economico finanziario ed ecco perchè sarebbe necessaria una nuova rivoluzione ed una nuova liberazione. Purtroppo a differenza del 1945 il popolo sta cedendo le armi, arrendendosi senza nemmeno utilizzare l'unico strumento democratico attraverso il quale potrebbe davvero dare vita ad un radicale cambiamento e ad una vera e propria rivoluzione: il voto. Fra meno di un anno ci saranno le elezioni politiche e quella sarebbe veramente l'occasione per liberarci definitivamente di questo sistema politico marcio, corrotto e fine a se stesso. Purtroppo però la maggioranza dei cittadini sta abdicando pensando all'astensione, ad una scheda bianca, ad un voto nullo, ad un non voto, tutti sistemi che porteranno ad una certezza: il mantenimento in vita di tutti gli attuali partiti e la consegna ancora una volta del paese a chi ha portato alla rovina il paese stesso. Le scuse per l'astensione sono molte, dalla mancanza di fiducia, alla non rappresentatività dei partiti, alla notizie false che circolano in rete secondo le quali adottando una certa procedura il premio di maggioranza non sarà assegnato. Tutte manifestazioni di protesta che gli stessi partiti incentivano perchè questo darà loro certezza di mantenere le proprie posizioni. Probabilmente l'attuale legge elettorale non sarà cambiata, e va ricordato che questa legge elettorale pervede il premio di maggioranza calcolato solo sui voti validi e non con altri meccanismi strani, ma anche con questa legge si può cambiare qualcosa. In che modo ? Intanto andando tutti a votare, poi dando il proprio voto a qualche partito o formazione politica che attualmente non si trova in parlamento e questo sarebbe già sufficiente a cambiare le carte in tavola dei vari Alfano, Berlusconi, Casini, Bersani che stanno attrezzandosi per rimanere in sella. Certo è probabile che molti cittadini fra queste nuove formazioni non trovino niente che li rappresenti adeguatamente, ma perchè con i partiti attuali in parlamento gli stessi cittadini si sentono rappresentati ? E allora non andando a votare niente cambierà, votando almeno una speranza di cambiare c'è. Rimane poi il principio democratico che rifiutarsi di esercitare il proprio diritto di voto è sicuramente un atto incivile nei confronti di quelle persone che hanno sacrificato la propria vita per raggiungere la democrazia oltre che una delega in bianco e lasciare la decisione anche del nostro destino ad altri. Viva il 25 aprile, viva la liberazione, viva la democrazia.

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