sabato 15 gennaio 2011

Marchionne, sindacati e politica affossano il paese mentre la chiesa si appropria del primo maggio

Mentre il governo è impegnato in tutt'altro genere di faccende che riguardano esclusivamente i vizietti del suo Capo nonchè plurindagato del consiglio, l'amministratore delegato della Fiat con la complicità di sindacati (CISL E UIL), dell'ex più grande partito di sinistra (PD) che oggi di fatto si è completamente spostato al centro, e della maggioranza di centro destra, hanno definitivamente affossato le speranze di cambiamento in questo paese. Da oggi, con il risultato del referendum alla Fiat sono azzerati tutti i movimenti di protesta che si sono succeduti in questi tre anni di governo dell'asse Pdl-Lega, tutte le speranze di cambiamento, che all'indomani di ogni manifestazione sorgevano spontanee, sono state bruciate, studenti e lavoratori in un mese hanno ricevuto due sonore batoste i primi con una riforma dell'università che li vedrà ulteriormente penalizzati ed estromessi dal mondo del lavoro, i secondi costretti a tornare indietro di oltre 50 anni per ciò che riguarda le condizioni di lavoro. Se non si arriva ad una sollevazioni popolare e ad una protesta seria sulla falsa riga di quella tunisina, dove il popolo ha ottenuto le dimissioni di un governo incapace di gestire la crisi economica senza affamare i cittadini, in queste condizioni non ci si arriverà più ed il paese è destinato a rimanere in balia di un uomo i cui pensieri sono rivolti completamente altrove. Sono questi i fatti che determinano la sopravvivenza del governo di centro destra e non tanto il numero di parlamentari che lo sostiene grazie al vergognoso mercato di deputati e senatori che transitano allegramente da una parte all'alltra. Se studenti ed operai non si ribellano abbandonando il buonismo e cedendo ai ricatti dei grandi imprenditori e dei grandi menager, le residue speranze di vedere l'Italia veramente governata sono da riporre definitivamente. Naturalmente grande rispetto e solidarietà agli operai della Fiat che in buona sostanza hanno votato no alle condizioni di schiavitù imposte da Marchionne, sono loro che sono stati ricattati pesantemente e che subiranno le pesanti condizioni di lavoro imposte dall'accordo, un accordo salvato dal voto degli operai e dalla media borghesia. Quella stessa media borghesia che tiene in vita un governo presieduto da un uomo malato, che passa il tempo nei suoi palazzi ad adescare giovani donne spesso minorenni, mettendo a repentaglio perfino la sicurezza del paese. Un paese ormai destinato all'imbarbarimento dove perfino la chiesa si permette di violare una giornata sacra per i laici e per il mondo dei lavoratori, il 1 maggio, giorno in cui verrà beatificato papa Wojtyla, appropriandosi di una festa che esula totalmente dal mondo della religione cristiana. Gli studenti subiscono la controriforma della Gelmini, gli operai cedono al ricatto della Fiat, la politica è impegnata nelle sue beghe interne, chi governa è impegnato a difendere un capo del governo dai giusti processi a cui dovrebbe essere sottoposto, chi fa opposizione non riesce a fare proposte alternative ed a mettersi alla guida del malcontento del paese, il mondo religioso occupa spazi destinati al mondo laico e progressista (lo stesso Wojtyla si sarebbe astenuto da una simile operazione), insomma quindici anni di potere berlusconiano hanno provocati danni che se non saranno irreparabili, richiederanno decine e decine di anni per essere cancellati e riportare il paese ad un minimo di decenza nella sua vita culturale e sociale.

Nessun commento: