venerdì 21 gennaio 2011

La vera riforma di Berlusconi: trasformare il paese in un puttanaio




In questi ultimi tre anni e soprattutto in questi ultimi 10 giorni l'Italia è stata trasformata in un enorme puttanaio dove ormai anche i telegiornali sono diventati spettacoli a luci rossi per raccontare le vicende di un uomo che gli italiani hanno avuto la bella idea di riproporre come presidente del consiglio nonostante i disastri dei precedenti due governi. C'è stato anche un salto di qualità in quanto nel contesto dei fatti che sono oggetto delle vicende di questi giorni, tutti sono concordi, anche dall'opposizione, a mettere da parte gli aspetti giudiziari che in buona sostanza sono secondari rispetto allo stile di vita del presidente del consiglio. Naturalmente il padre di tutti gli indagati sposta la questione puramente sul piano giudiziario, seguito ed appoggiato incondizionatamente dalla tutta l'enorme stuolo dei suoi lecchini (non saprei definire in altro modo i parlamentari del Pdl che parlano tutti allo stesso modo come se avessero imparatao a memoria una lezione impartita dal loro padrone), ma in questa occasione al paese poco interessa l'aspetto giudiziario della questione tanto che lo stesso Di Pietro difende la presunzione di innocenza. Il ragionamento in questo caso è talmente logico e ovvio che fanno veramente pena e rabbia i vari Capezzone, Cicchitto, Lupi, Santache' che si alternano davanti alle telecamere sventolando le intenzioni eversive della magistratura. In queste ore gli spettacoli televisivi sono veramente suqallidi e raccapriccianti nel confronto fra coloro che ritengono un simile personaggio inadeguato da qualsiasi responsabilità pubblica e tantomeno di governo, e coloro che ritengono le vicende solo una questione di vita privata e quindi liberamente gestibile da ognuno di noi. Principio sacrosanto ma non per un personaggio che dovendo governare decide anche delle vite degli altri, stabilisce che cosa sia lecito e non lecito per poi allegramente disattendere questi principi per ciò che concerne la propria vita. Senza contare poi lo sfruttamento della propria posizione pubblica per intercedere a favore di donnine compiacenti come nel caso della telefonata alla questura in occasione dell'arresto di Ruby. Poco importa se abbia chiesto solo informazioni, il solo fatto di aver alzato il telefono da una sede istituzionale per chiedere in merito all'arresto di un cittadino qualunque, è un fatto che richiederebbe le immediate dimissioni dalla carica che ricopre. Vale la pena poi di ricordare che fu quella telefonata a scatenare tutto il putiferio che ne è seguito comprese le indagini della magistratura che sono andate a ritroso nel tempo per verificare il traffico telefonico di Ruby e di consequenza di tutte le regazze che sono state scoperte essere nelle grazie del malato del consiglio. Nessuna controllo preventivo di Arcore se non dopo la scoperta della vicenda di Ruby. Insomma qui siamo al cospetto di una vicenda che non ha niente a che fare ne' con la politica ne' con la giustizia ma semplicemente con la moralità intesa, non nel senso bigotto del termine, ma semplicemente di coerenza per chi ha il compito di governare imponendo rigore e rispetto della legge ai cittadini e nello stesso momento è il primo ad eludere i principi imposto al paese con le proprie leggi. Le varie difese dei suoi accoliti lasciano il tempo che trovano prima fra tutte la continua questione della sovranità popolare. E' vero, solo in parte per la verità, che è stato eletto dal popolo ma il popolo non gli ha dato mandato di eludere leggi e principi che lui stesso dovrebbe rispettare se non altro per pretendere lo stesso rispetto dal paese. E non è vero che tutta la vicenda fa parte della sua vita privata percheè se lui emana una legge contro la prostituzione, il cittadino ha il diritto di sapere se poi il tipo svolge le funzioni di utilizzatore finale di prostitute, oppure se lui difende a spada tratta la famiglia, il cittadino ha il diritto di conoscere la sua vita familiare. Insomma da qualunque parte la si giri a tutta questa storia esiste una sola soluzione: dimissioni immediate e allontanamento permanente dalla vita politica e pubblica. Solo in questo modo si può tentare di ripulire il puttanaio che seo è venuto a creare del quale è giusto parlare fino a quando non si otterrà questo risultato.


Purtroppo

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