Gli avvenimenti odierni portano il paese in una spirale senza fine in cui le istituzioni si affrontano senza esclusione di colpi una contro l'altra. Alla ormai eterna guerra fra il Presidente del Consiglio e la magistratura e chiunque comunque si opponga al suo volere (Presidente della Repubblica, Parlamento), oggi si aggiunge una nuova guerra: quella fra Senato e Camera. Senza contare poi della guerra in atto da alcuni mesi all'interno della maggioranza, della guerra interna al più grande partito di opposizione e infine, anche se non si tratta di istituzioni, la guerra dei sindacati. Insomma tutti contro tutti e tutti insieme contro i cittadini ed i loro reali problemi. Per il bene del paese oggi sarebbe stato opportuno che la Giunta per le autorizzazioni della Camera decidesse di consentire alla magistratura di proseguire nelle indagini su Berlusconi e Spinelli come se fossero cittadini normali, ma naturalmente la maggioranza si è schierata compatta nel difendere l'inquisito mentre l'opposizione andava sotto per 3 voti causa anche le assenze dei deputati di Fli e PD. Era impensabile che la maggioranza non andasse allo scontro con la magistratura per difendere una tesi veramente assurda in quanto incentrata non tanto sulla difesa dell'Indagato dalle accuse che gli vengono rivolte, ma sul conflitto di attribuzione per quanto riguarda la competenza sulle indagini. La tesi è che abbiamo un Presidente del Consiglio totalmente sprovveduto che ha ospitato nella sua abitazione per diverse feste una ragazzina di 17 anni che gli ha dato a bere di essere la nipote di Mubarak e quindi quando lui ha telefonato alla questura lo ha fatto in qualità di Presidente del Consiglio. Poco importa se la competenza fosse stata del ministro degli esteri, poco importa se oggi il ministro degli esteri ha svolto le funzioni del ministro della giustizia in un caos istituzionale senza precedenti. Oggi poi c'è stato l'attacco del Senato, guidato dal suo presidente Schifani, alla Camera ed al suo presidente consentendo un'interrogazione parlamentare che aveva l'obiettivo di sfiduciare di presidente della camera stessa. Il Senato contro la Camera come hai tempi dell'antica Roma quando il Senato cospirava contro un imperatore inadeguato. Questa nuova guerra si aggiunge a quella in atto fra Pdl e Fli che oggi ha avuto un altro acuto con il ministro degli esteri che si presenta in Senato portando nuove carte che dimostrano la proprietà della famosa casa di Montecarlo a favore del cognato di Fini. Insomma si controbatte alla bassa moralità ed ai costumi allegri e indecenti dell'Indagato del Consiglio con la proprietà dubbia di una casa di 50 metri. In questo caos generale ci si aspetterebbe un terreno fertile da occupare per l'opposizione ed invece che cosa accade ? Che il piu' grande partito dell'opposizione è dilaniato dalle lotte interne sfociate nella farsa e nei brogli delle primarie di Napoli. C'è una lotta interna fra Bersani e Veltroni mentre le giocani promesse, impersonate da Renzi, hanno comportamenti quanto meno discutibili ed in contrasto con il ruolo di opposizione che dovrebbe avere il Pd. Renzi che va a cena ad Arcore come una qualsiasi escort ne è la chiara dimostrazione. Ed allora non rimarrebbe che fare appello all'ultimo baluardo che dovrebbe essere il principale difensore dei diritti dei cittadini: il sindacato. Ma anche il sindacato è in piena guerra civile dilaniato da Marchionne che ne ha minato le fondamenta con i suoi ricatti ed in pochi mesi ha cancellato i più elementari diritti dei lavoratori conquistati in decenni di lotte operaie. Anche l'unico sindacato che ancora resisteva, la CGIL, oggi ha deposto le armi deludendo quanti aspettavano l'annuncio di uno sciopero generale come promesso qualche mese fa. Insomma i lavoratori ed in generale i cittadini sono stati abbandonati da tutti ed il paese lasciato allo sbando spettatore di una guerra civile senza esclusione di colpi il cui effetto è uno solo: l'affossamento del paese anche sotto i colpi della Lega che attraverso il federalimso prova a mettere in atto quella tanto sospirata secessione.
giovedì 27 gennaio 2011
La guerra civile delle istituzioni
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