martedì 23 febbraio 2010

Dal Vietnam all'Afghanistan ... come trasformare una guerra in una crociata per la pace

In attesa di sapere come il grande corruttore condurrà la battaglia contro se stesso, la notizia data in sordina ieri dell'uccisione di 33 civili in Afghanistan da parte delle truppe americane, porta ad una riflessione su come siano cambiati i tempi dagli anni 60 ad oggi. E purtroppo questi cambiamenti non sono tutti positivi anzi tutt'altro. Ricordo in quegli anni le continue proteste e manifestazioni contro gli Stati Uniti e contro la guerra che stavano conducendo in Vietnam, una guerra cruenta fatta di stragi di civili con le famigerate bombe al napal, una guerra lontana della quale si avevano poche notizie e frammentarie. Una guerra condotta esclusivamente dagli Stati Uniti d'America. Oggi invece in cui si sta combattendo una guerra alla quale partecipa anche il nostro paese, le proteste di quegli anni sono solo un pallido ricordo. Se fosse accaduta in Vietnam una strage come quella di ieri in Afghanistan, la mobilitazione sarebbe stata subito spontanea e generale, oggi niente: un trafiletto sui giornali, una notizia al telegiornale di pochi secondi e tutti continuiamo la nostra vita tranquillamente. Si sono cambiati i tempi e purtroppo da questo punto di vista in peggio. Una volta i premi nobel per la pace si assegnavano a Martin Luter King o Nelson Mandela, uomini cioè che avevavo sacrificato la loro vita in nome della pace, oggi ad un neo presidente americano appena eletto che porta avanti una guerra dove si uccidono civili, donne e bambini, in tragici incidenti. Cosa c'e' di dovero fra questi "incidenti" e gli attentati terroristici condotti dal Al Qaeda o dagli integralisti islamici ? Osservandone gli effetti ... nessuna differenza. Ma il cittadino comune ormai è stato abituato a questi effetti collaterali di una guerra per la pace e la notizia non provoca nessun effetto se non in quale povero diavolo che ha ancora il "difetto" di far ragionare la propria "cabina di comando" alias cervello con la consequenza di inc....rsi per l'indifferenza generale. E' vero che i problemi in questo paese non ci mancano, corruzione, tangentopoli permanente, scandali a luci rosse, crisi economica che se ne frega delle parole del governo e continua mentre dovrebbe essere finita, giochetti politici per le prossime elezioni amministrative, e poi ancora Sanremo ed il festival della canzone, insomma non c'e' tempo anche per pensare a qualche innocente che viene ucciso dalle truppe di una nazione il cui presidente ha ricevuto sulla fiducia il nobel della pace. Cambiano i tempi e la sensibilità della gente disposta a scendere in piazza per una squadra di calcio ma non per una guerra senza fine.

1 commento:

carladidi ha detto...

...quello a cui non potrò mai abituarmi sta nel fatto che queste popolazioni vittime in tutti i sensi possibili ed immaginabili, siano considerate alla stregua di "incivili" gente da macello.

non ultimo i scandalosi mediatv...ci rassicurano che i "nostri" non hanno subito attentati o perdite...ogni qual volta ODo sta roba..esclamo: I LORO.