domenica 21 febbraio 2010

Berlusconi insegna .... Bersani copia

Sono molti i segnali che ogni giorno fanno diventare sempre più pessimisti sul futuro di questo paese e tali segnali non arrivano solo dalla maggioranza di centro destra che governerà fino al 2012 provocando chissà ancora quali danni. Anzi i segnali scoraggianti arrivano proprio dall'opposizione e dal suo maggiore partito, il Partito Democratico, coloro cioè che dovrebbero proporre un modello alternativo di governo, ideali diversi ed un modo di fare politica totalmente opposto a quello dell'attuale governo Berlsuconi. E' proprio questo il punto controverso, il Partito Democratico ed il suo segretario hanno scelto invece di fare opposizione scendendo sullo stesso terreno becero e privo di contenuti di Berlusconi, una strategia che non può che risultare perdente. Il cavaliere ha costruito il suo potere poltico attraverso le sue televisioni mettendo in atto un programma prima di tutto mediatico e di lavaggio del cervello nei confronti degli italioti ipnotizzati dalle trasmissioni spazzature e insulse di Maria De Filippi e company. Programmi privi di contenuti che non lasciano spazio al pensiero, all'intelligenza, all'analisi che appunto hanno l'obiettivo di non far pensare. Sull'onda di queste trasmissioni il capo di Mediaset si è poi affacciato in politica a colpi di dichiarazioni ad effetto, di tipo scenico, che non hanno poi mai trovato riscontro nei fatti, una su tutte la favola della diminuzione delle tasse, governando come se si trovasse al centro di uno degli spettacoli messi in onda dalle sue televisioni. Da una parte promesse non supportate da fatti, dall'altra attacchi violenti e offensivi a chiunque non si adeguasse al suo volere o a chiunque osasse criticare. Ed in mezzo a tutto questo qualche leggina qua e la per tenere lontane le sue beghe giudiziarie. Gli italiani non contenti dei danni messi in atto dai primi due governi Berlusconi hanno consegnato di nuovo il paese per la terza volta a quest'uomo senza scrupoli e ad una maggioranza determinata a distruggere lo stato ed è proprio in questa legislatura che stiamo assistendo ai danni maggiori: leggi razziali, distruzione della scuola, scandali a ripetizione, affossamento della cultura. Come hanno risposto i partiti di opposizione a questo scempio ? Adeguandosi e autodistruggendosi. C'è stata solo un'esperienza che avrebbe potuto dare qualche speranza di sottrarsi alle spire del potere del nuovo dittatore, ed è stata l'esperienza dell'Ulivo. Unico neo di quella coalizione era comprendere al suo interno un personaggio come Mastella, inglobato al solo scopo si raccimolare qualche voto. Purtroppo i dirigentti dell'allora DS hanno pensato bene, piuttosto che rivolgersi a sinistra, appoggiarsi ancora di più a centro e in questo modo hanno finito per distruggere tutto quello che di buono c'era nell'Ulivo. Oltre a questa scelta dissennata però non c'è stata nemmeno una scelta politica veramente alternativa ma si sono adottati gli stessi mezzi messi in campo dal cavaliere. Come interpretare se non in questo modo la presenza di Bersani a Sanremo ? Uno spettacolo deprimente. Purtroppo uno spettacolo che coinvolge anche chi sta lottando per il proprio lavoro e per la propria sopravvivenza come gli operai di Termini Imerese che piuttosto che scendere in piazza e restarci fino a che qualcuno non risolve il loro problema, scendono al compromesso anche loro di andare a Sanremo e farsi prendere in giro dal ministro Scajola. Si è scelto un palcoscenico che ormai per il secondo anno consecutivo ha dimostrato per esempio di essere pilotato e manovrato dal padrone dall'unico padrone del sistema televisivo italiano: sempre lui Silvio Berlusconi. Per il secondo anno consecutivo vince infatti un prodotto della tv spazzatura di Mediaset, la trasmissione Amici, mandando al macero interpreti e canzoni senza ombra di dubbio migliori pur nei limiti di qualità proposti dal festival. Insomma siamo in piena era di imbarbarimento, che per assurdo dovrebbe anche facilitare chi si proprone come partito di opposizione. Basterebbe scegliere la strada della cultura in ogni settore della vita sociale del paese, certo una strada più difficile, più impegnativa e forse non tanto redditizia a breve termine, ma forse l'unica strada per tentare di salvare in qualche modo il paese e l'unica vera alternativa possibile. Ma ormai anche nell'opposizione vige la regola di pensare prima di tutto ai propri privilegi, alle proprie poltrone e non certo di dare vita ad una seria e vera alternativa.

1 commento:

carladidi ha detto...

...bè non ho visto nulla, manco Bersani e altri...non condivido quelle stettacolarizzazioni. Ci sono luoghi migliori, occasioni migliori.